Scelta Civica si aggrappa alla ciambella di Matteo

di Fausto Cirillo

Consapevole della sua sostanziale irrilevanza politica all’interno della maggioranza, Scelta Civica cerca di darsi un ruolo accogliendo con entusiasmo i buoni propositi di inizio anno esposti da Matteo Renzi. Sa bene che un governo a forte trazione riformatrice è l’unica garanzia possibile per la sua sopravvivenza politica. Il centrino che annaspa sognando di diventare centrale (immaginando chissà quale futuro comune con gli alfaniani ministeriali e i resti dell’Udc di Casini) vive da mesi una realtà piuttosto misera, fatta di litigi e scissioni che ne hanno alienato sostenitori e sponsor. Prova così a rivendicarne un ruolo il portavoce Benedetto Della Vedova (ex radicale, ex forzista, ex finiano), che ricorda come il movimento montiano ormai privo di Monti abbia chiesto da luglio un contratto di coalizione in cui si metta nero su bianco un programma di governo, con tempi certi e modalità di attuazione ben definite. «Approviamo l’accelerazione di Renzi – ha subito commentato – e siamo pronti da subito a discutere, con le nostre proposte, i temi impostati dal segretario Pd. Non avendo più le ipoteche, diversissime tra loro ma comunque condizionanti, delle vicende giudiziarie di Berlusconi da una parte e di un importante congresso del Pd dall’altra – ha osservato – oggi Letta ha la possibilità di ripartire con una fase due di riforme coraggiose utili all’Italia e in grado di consentire alle forze di maggioranza di dare buona prova davanti agli elettori». Quale sia stata la fase uno lo lasciamo giudicare ai lettori ricchi di fantasia, resta un fatto che Scelta Civica sa bene come solo un convincente processo di riforme istituzionali possa allungare la vita di questa tormentata legislatura. Non a caso Ilaria Borletti, sottosegretario al ministero dei Beni Culturali, invoca «un percorso di cambiamento e di rimessa in moto del Paese che deve includere tra le priorità la riforma del Titolo V della Costituzione, Soddisfatta si dice anche Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato: «È confortante che Renzi dica che spetta innanzitutto a noi la responsabilità di fare le riforme e, solo dopo, potremo negoziare con l’Europa più flessibilità sui vincoli di bilancio come peraltro gli stessi patti europei consentono in tali casi. Per questo Scelta Civica pone al Governo una richiesta precisa: riforme subito». Sarà, ma l’impressione è che ai centrini ex montiani – che ogni settimana minacciano con voce flebile la crisi – non sia rimasto molto altro se non battere le mani al nuovo padrone del Pd, sperando in un suo futuro gesto di riconoscenza.