Schlein incontra il padre di Ilaria Salis: sul tavolo la candidatura alle Europee della figlia, poi la smentita

Fonti del Pd chiariscono che Schlein ha incontrato il padre di Ilaria Salis per parlare della situazione in cui si trova la figlia.

Schlein incontra il padre di Ilaria Salis: sul tavolo la candidatura alle Europee della figlia, poi la smentita

La segretaria del Pd Elly Schlein ha incontrato Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, l’insegnante antifascista detenuta da 13 mesi in Ungheria. A dare la notizia è Repubblica on line. Ma nel colloquio non ci sarebbe stata solo la solidarietà espressa dal partito per una detenzione “non in linea” con il rispetto dei diritti umani. Sul tavolo ci sarebbe stata anche l’ipotesi della candidatura nelle liste del Partito democratico. Secondo il sito del quotidiano due le ipotesi: capolista al Centro Italia o nelle Isole (Salis è milanese, ma sarda di origini). La segretaria del Pd, però, ha poi smentito l’ipotesi della candidatura di Ilaria Salis, spiegando che al momento non è sul tavolo.

La precisazione del Pd sull’incontro tra Schlein e il padre di Ilaria Salis

Successivamente fonti Pd hanno fatto sapere che la Schlein ha incontrato il padre di Ilaria Salis per parlare della “situazione incresciosa in cui si trova la figlia”. A Sky Tg24 Salis ha ribadito la sua convinzione che “il nostro governo qualcosa può fare”. “Mia figlia – ha spiegato – viene condotta in catene in aula e qui un governo autorevole può porre fine a questo scempio. Inoltre, c’è la questione dell’estradizione in cui si può agire. L’articolo 3 della nostra Costituzione specifica che i cittadini italiani sono tutti uguali di fronte alla legge e lo Stato italiano dovrebbe far valere la sua autorevolezza perché non ci sia questa differenza di trattamento su una cittadina italiana in Ungheria“.

“Per quanto riguarda Ilaria Salis troviamo assolutamente ingiustificato e indegno che venga portata in manette e al guinzaglio, su questo credo che il governo debba fare di più” intervenendo sul ministro della Giustizia ungherese “per ottenere dei trattamenti più dignitosi della persona”, ma “non entro nel merito della candidatura: queste sono valutazioni che, se sta facendo qualche partito, noi non le stiamo facendo”, ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte.