Sciopero del pubblico impiego. La folle ricetta dei sindacati contro la pandemia. Cgil, Cisl e Uil vanno allo scontro col Governo. Ira della Dadone: si blocca l’Italia in piena pandemia

Arriva come una doccia fredda l’annuncio dello sciopero nazionale da parte dei sindacati di categoria della Pubblica amministrazione per il 9 dicembre. Le risorse – 400 milioni – stanziate nella manovra sono considerate insufficienti. “Noi abbiamo calcolato che come minimo servirebbe più di un miliardo per poter rinnovare i contratti” della Pa, dichiara la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Qualcuno pensa di bloccare l’Italia e mettere a rischio la già fragile tenuta sociale. Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”, dichiara il ministro Fabiana Dadone. Sindacati e imprese sulla manovra tornano a picconare il governo. “Riscontriamo l’assenza di un disegno sistemico per una nuova politica industriale e dello sviluppo”, dichiarano Cgil, Cisl e Uil all’indomani dell’incontro con l’esecutivo. Lamentando una carenza di risorse per fisco, contratti e politiche attive del lavoro. Attacca a testa bassa il presidente di Confindustria: “Il governo sbaglia, pensa solo all’emergenza. Non servono sussidi ma idee e investimenti”.

Non ci sta il ministro dell’Economia: “I sindacati fanno il loro mestiere e chiedono di più ma il governo deve guardare a un equilibrio più generale”. Roberto Gualtieri manifesta cauto ottimismo commentando le notizie che arrivano sul fronte dei vaccini: “Si vede una luce in fondo al tunnel”. Il numero uno di via XX Settembre rivendica di aver difeso in questi mesi l’occupazione anche con il divieto licenziamento e con la cassa integrazione per tutti. E conferma che Il governo chiederà lo scostamento di bilancio per avere risorse aggiuntive per far fronte all’emergenza. Non dà cifre. Si parla di 20 miliardi con cui affiancare alle misure pensate per il prossimo anno un ulteriore decreto anti crisi. Gualtieri si dice anche fiducioso sul fatto che Camera e Senato miglioreranno il testo con il loro contributo, apprezzando l’atteggiamento collaborativo di Forza Italia. La Lega invece continua a polemizzare (“Ancora non c’è il testo della legge di Bilancio”) e derubrica gli sforzi messi in campo dal governo a un insieme di “mancette e aiutini”.

Mentre l’Agenzia delle Entrate comunica che ha finora erogato contributi a fondo perduto per 7,6 miliardi di euro. Da Bankitalia intanto arriva l’sos sulla ripresa. “L’anno prossimo, l’economia globale dovrebbe avanzare lungo un percorso di ripresa lento e molto incerto”, dice il governatore Ignazio Visco. Secondo cui “la pandemia di Covid-19 si è palesata come uno shock improvviso che può cancellare anni di progressi in termini di riduzione della povertà e aggravare le disuguaglianze e l’esclusione”. Anche per il governatore, “le recenti notizie sullo sviluppo di un vaccino offrono motivo di cauto ottimismo”. Tuttavia, ha detto, non è ancora il momento di ritirare gli aiuti. “In particolare”, ha incalzato Visco, “la gravità della crisi richiede che un’adeguata protezione raggiunga le famiglie e le imprese più colpite”.

La manovra, approvata in seconda lettura dal Consiglio dei ministri, si prepara a sbarcare alla Camera. Il consueto ciclo di audizioni si svolgerà tra lunedì e martedì della prossima settimana ma l’inizio potrebbe essere anticipato a sabato nel caso in cui la lista dei soggetti istituzionali da audire si allungasse. Il calendario sarà definito oggi in una riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Bilancio di Montecitorio. Lunedì dovrebbero essere ascoltati sindacati, associazioni delle imprese, conferenza delle regioni, Anci e Upi. A chiudere la giornata dovrebbe essere il ministro dell’Economia. Martedì toccherà a Banca d’Italia, Istat, Corte dei Conti e Upb.