Scuola, Renzi vuole chiudere la riforma. Si lavora a un compromesso. Ma adesso il ricorso alla fiducia è a un passo

La trattativa tra la maggioranza e la minoranza del Partito democratico sulla Scuola va avanti sottotraccia. Perché sulla riforma dell’Istruzione il Governo guidato da Matteo Renzi si gioca il futuro. Se, apparentemente, il premier non sembra intenzionato ad alcuna concessione c’è chi è pronto a scommettere che alla fine qualche concessione alla minoranza dem verrà fatta pur di riuscire a portare a casa una riforma tanto attesa quanto discussa. E con le opposizioni sulle barricate Renzi non può permettersi di allargare la frattura interna. Anche se alla fine sembra quasi inevitabile il ricorso al voto di fiducia. Il presidente del Consiglio non ci ha girato intorno più di tanto e ieri sulla Scuola ha detto: “Deciderà il Parlamento. Se la riforma passa ci saranno oltre 100 mila assunzioni, se la riforma non passerà o non passerà in tempo, ci saranno le assunzioni legittime e normali del turn over, che sono circa 20-22mila. In pratica si continua con il sistema di oggi”.

SCONTRO TOTALE
La posizione dei sindacati e di parte della minoranza dem non è cambiata affatto con la richiesta che resta la medesima, ovvero, di procedere alle assunzioni attraverso un decreto. Soluzione bocciata ad ampio raggio dalla maggioranza di Governo, visto che non intende scorporare le assunzioni dalla riforma organica dell’Istruzione. Renzi ha ribadito che procedere alle immissioni in ruolo senza cambiare rotta sulla Scuola non avrebbe alcun senso. Il leader di Sel, Nichi Vendola, attacca frontalmente il premier: “Renzi fa un ricatto al Parlamento quando dice: o approvate questa brutta riforma oppure 100 mila insegnanti precari resteranno per strada. Noi diciamo a Renzi di non fare il furbo, lui è stato un campione dei decreti legge, e ci vuole un attimo per fare un dl per l’assunzione dei 100 mila, lasciando al Parlamento e alla scuola italiana la libertà di una discussione per produrre una buona riforma perché quella di Renzi è pessima”. La Cgil continua a parlare di “imbroglio”, mentre Forza Italia parla di un Renzi alla ricerca di “un capro espiatorio per giustificare davanti all’opinione pubblica la decisione, tutta sua, di far saltare le assunzioni dei precari pur di portare a casa, a colpi di fiducia, l’intera riforma della scuola”.

L’ITER IN AULA
Le migliaia di emendamenti non premettono nulla di buono per agevolare la via del dialogo. E, intanto, stamattina alle 10,30 torna a riunirsi la la commissione Istruzione del Senato per riprende l’esame del provvedimento. Se non dovesse arrivare una svolta nella trattativa si potrebbe arrivare a un voto di fiducia già nella giornata di giovedì, al più tardi venerdì. Comunque entro questa settimana. Per provare a convincere le opposizioni sul piatto potrebbe essere messa la possibilità di assumere anche i circa 6 mila e 500 docenti idonei del concorso del 2012. Un ampliamento della commissione di valutazione a un numero maggiore di docenti, probabilmente da due a quattro, un tetto di 100 mila euro per lo school bonus e le donazioni delle aziende alle scuole.