Scuole da incubo a Roma. La manutenzione ferma al palo

Col Pnrr nella Capitale finanziati interventi in 174 istituti scolastici. Ma è solo il 48% delle richieste presentate.

Scuole da incubo a Roma. La manutenzione ferma al palo

A Roma le parole del presidente della Repubblica cadono nel vuoto. Sì, perché nonostante Sergio Mattarella abbia detto che il Piano nazionale di ripresa e resilienza sia un’occasione storica per l’Italia anche dal punto di vista del potenziamento scolastico, visto che “lo spirito che deve guidarci è quello di un’impresa corale per le istituzioni e la società” e che “la scuola ha bisogno di continua manutenzione e di aggiornamento, anche per colmare limiti strutturali”, a Roma e Città Metropolitana la situazione nelle scuole non è decisamente delle migliori.

Col Pnrr nella Capitale finanziati interventi in 174 istituti scolastici. Ma è solo il 48% delle richieste presentate

Come riportato sull’edizione romana del Corriere della Sera, sono moltissimi i plessi in cui bisognerebbe intervenire. Grazie al Pnrr, intanto, sono stati finanziati interventi in 174 istituti della Capitale e della Provincia. Ma non basta perché in totale sono 357 e questo vuol dire che, al momento, in 182 istituti non si interverrà. “Per la messa in sicurezza grave delle restanti scuole servirebbero altri 170 milioni”, ha spiegato il delegato Scuola di Città metropolitana, Daniele Parrucci. “Sono rimaste fuori realtà importanti come il Visconti, il Leonardo Da Vinci di via Cavour, il Colombo di via Panisperna, il Tacito, il Talete e il Nomentano di via della Bufalotta”, ha spiegato.

Dopotutto, “la scelta di investire i fondi Pnrr sull’edilizia scolastica”, aveva detto Leonardo Soffientini della Rete degli Studenti Medi di Roma e del Lazio, “è vincente, ma servirebbero altri soldi. Speriamo che il Governo riconosca una seconda rata a Roma, c’è moltissimo da fare. Grazie al Pnrr ci sono scuole di periferia e di provincia che verranno riqualificate e messe in sicurezza dopo vent’anni di nulla, il percorso intrapreso è giusto, non fermiamolo adesso”.

Da fare, in effetti, ce ne sarebbe parecchio, a partire dalla manutenzione del verde. In alcuni casi, ci sono richieste di intervento che risalgono allo scorso anno e che ancora non sono state evase, come al Magarotto a Casal Lumbroso, o al liceo Majorana nel quartiere di Spinaceto, oltre che negli istituti comprensivi Casalotti, via Soriso a Boccea, Largo San Pio V e Villaggio Prenestino. In tutte queste scuole la condizione dei giardini è disastrosa: sfalci e cura del verde completamente non pervenuti.

Non tutti i lavori procedono spediti. Un cantiere è stato sospeso per un operaio punto da una vespa

Oltre il danno, poi la beffa, perché anche lì dove sembrava che le cose si stessero mettendo bene, come all’istituto tecnico Lombardo Radice, in zona Tuscolana, i lavori sono stati interrotti dopo che un operaio è stato punto da una vespa. Intanto, al liceo Pasteur di Pomezia ai disabili è interdetto l’accesso a causa di un albero crollato e mai rimosso. Per non parlare poi delle condizioni di bagni, cancelli d’ingresso e palestre. Basti pensare che all’Istituto comprensivo Gianni Rodari, nel quartiere Tuscolano, i bagni sono inagibili in tutti e quattro i plessi. Non solo: servizi igienici non funzionanti ci sono anche nella scuola media Virgilio di via Giulia, all’Istituto Pistelli nel quartiere della Vittoria, al Vivaldi in zona Prenestina, al Mozart di Castel Porziano, all’istituto Zevi a Casal Palocco.

I ragazzi, in quelli che dovrebbero essere luoghi accoglienti e protetti, non sono invece al sicuro. All’istituto Nino Rota, a Villa Bonelli, ci sono vetri rotti all’ingresso e fili elettrici esposti all’interno di una classe. Così come a Civitavecchia, al Liceo scientifico Galilei, dove le luci di emergenza non funzionano e i maniglioni antipanico nella palestra e nella biblioteca sono fuori uso. E poi al plesso Paladini in via Bravetta, o al liceo Volterra di Ciampino, per fare due esempi, dove i cancelli di ingresso sono rotti. In alcuni casi da anni.