Se le sedie dei ministri sono incollate

di Gaetano Pedullà

Ieri ho scommesso una pizza. Questo Governo non cadrà a Natale e nemmeno a Natale dell’anno prossimo. Può succedere di tutto, da un ministro dell’Interno che in Italia fa rapire una donna dai servizi segreti del Kazakistan a battere i record di disoccupazione, di calo dei consumi e di debito pubblico; dall’Europa – come è stato ieri – che contesta al nostro ministero dell’Economia di sbagliare i conti pubblici a un ministro della Giustizia che si mette a disposizione della famiglia di un detenuto; dal leader di una forza politica con milioni di voti che non si dimette dal Parlamento nonostante una condanna definitiva allo stesso leader che non ha alternative a resistere su quel seggio parlamentare perché ha il timore – sinceramente fondato – di finire arrestato una volta perso lo status di senatore, nella convinzione che certa giustizia italiana possa vendicarsi con l’avversario politico, come farebbe un clan malavitoso qualunque. Può accadere tutto questo e molto altro, compreso che agli italiani non importi più nulla della politica (vedere gli ascolti dei talk show in tv) ma questo governo cementato dal potere e dal terrore di tornare alle urne ha resistito e resisterà a tutto. I ministri restano al loro posto e già che ci sono assumono consulenti senza professionalità (se non l’appartenenza politica), spendono e spandono, come potete leggere con nomi e cifre alla mano nelle pagine interne. Non c’è disagio, non c’è vergogna che più faccia scattare un sussulto di dignità. Anche perché, in fin dei conti, l’Italia sta male ma gli italiani stanno benissimo. O perlomeno, stanno molto bene quegli italiani che ieri hanno fatto la fila per comprare i Buoni del Tesoro, offrendo in poche ore quasi 17 miliardi di euro, cioè diverse volte il gettito previsto dall’Imu. Una mossa che svela come la gente preferisca investire i propri soldi con un basso interesse piuttosto che metterli nelle attività economiche, depresse anche da leggi che penalizzano mortalmente chi fa impresa. Leggi che il Governo non ha tempo di riformare, preso com’è dalla fatica di sopravvivere a se stesso. Salvata la Cancellieri, domani si salverà chiunque altro. Il Governo deve campare, garantire i mercati e i diktat europei, fare le nomine di potere in calendario nella prossima primavera. Per il rigore etico e morale non c’è posto. Chiedere al Pd che ieri ha fatto quadrato, con poche eccezioni, per difendere la Cancellieri. E chiedere anche al Pdl-Forza Italia, dove l’unico obiettivo è tirare a campare. Un Centrodestra che a parte il nome, non ha più niente né di Centro né soprattutto di Destra.