Se Roma piange, Ragusa non ride. I bilanci non tornano: dopo Raggi, grana a 5 Stelle pure in Sicilia

La grana del bilancio sta togliendo il sonno non solo a Virginia Raggi, ma pure a un altro sindaco M5S: Federico Piccitto, primo cittadino di Ragusa

Se Roma piange, Ragusa non ride. La grana del bilancio (da approvare entro il 31 dicembre), infatti, sta togliendo il sonno non solo a Virginia Raggi, ma pure a un altro sindaco pentastellato. Si tratta di Federico Piccitto, primo cittadino di Ragusa. Anche se nel caso siciliano ad azzoppare la manovra non è stato un organismo di revisione dei conti come l’Oref ma lo sfaldarsi della maggioranza grillina. Dei 16 consiglieri della pattuglia M5s, infatti, uno (anzi una) è venuta meno. E così la variazione di bilancio non è stata approvata.

Nomine discusse – Anche se l’asse Roma-Ragusa corre pure sul filo delle nomine contestate, la Raggi non è la sola ad essere finita nel mirino per scelte discutibili nell’ambito dell’amministrazione, a cominciare dai ruoli assegnati ai fratelli Marra. Giunte Cinque stelle che annaspano, insomma. E condotte non proprio lineari da parte dei vertici del Movimento, sempre più stretto tra la voglia di dimostrare capacità di governo – a Roma in primis – per proiettarsi su un Esecutivo nazionale, e il desiderio di tagliare i rami che considera problematici (come accadde a Quarto con la sindaca Rosa Capuozzo). Una fotografia di fronte alla quale sembra lecito chiedersi se, alla fine della giostra, proprio Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma che i leader pentastellati, dopo quattro mesi di sospensione, hanno spinto ad abbandonare il M5s, non rimarrà tra i pochi veri esempi di buona amministrazione.

Ma torniamo a Ragusa. Appena sei giorni fa la consigliera Cinque stelle, Maria Rosaria Marabita, si è sfilata, votando con le opposizioni e, quindi, facendo andare sotto il M5s. Morale della favola le variazioni di bilancio che il sindaco Piccitto ha definito “un atto tecnico”, non sono passate. “Sarebbe interessante conoscere le ragioni del voto di Marabita – ha detto a La Notizia il primo cittadino – visto che non ha argomentato nulla. Ribadisco che reputo un gesto irresponsabile mettere in crisi la salute finanziaria del Comune, soprattutto in assenza di misure correttive”. Il problema comunque rimane visto che a questo punto per rimediare ed evitare procedure d’infrazione c’è tempo solo fino al 31 dicembre.

Doppiopesismo – Tuttavia, a leggere quanto scrive sulla sua pagina Facebook Ragusattiva 5 stelle, il meetup di riferimento di Marabita disconosciuto dal leader siciliano Giancarlo Cancelleri, le differenze di gestione tra Roma e Ragusa sono ben altre, a cominciare dal “controllo minuzioso” dei vertici sulla Raggi, mancato invece su Piccitto. Ma è la vicenda delle nomine a scaldare di più il meetup, da quella di Antonio Tringali, attuale presidente del consiglio comunale, fino a casi di “dipendenti messi in aspettativa, rinominati con contratto da dirigente di importo tre volte superiore”. Tutte accuse respinte al mittente dal sindaco: “Si tratta di procedure di evidenza pubblica, tutte sul sito del Comune”. Gli attivisti, però, continuano ad appellarsi ai leader M5s e a chiedere la stessa “vigilanza”applicata a Roma. Luigi Di Maio, responsabile Enti locali del Movimento, è avvisato.