Sentenza sui vitalizi secretata. Rivolta dei 5S contro la Casellati. La presidente sulla linea Paniz per silenziare il Senato. Ma i grillini non ci stanno: quel verdetto va impugnato

Tagli ai vitalizi cancellati e vietato pure parlarne. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, non vuole sentire ragioni: mantiene segreta la sentenza con cui la Commissione contenziosa ha ripristinato gli assegni d’oro agli onorevoli e non vuole minimamente dibattere del caso nel Consiglio di presidenza. Una posizione che non accetta il Movimento 5 Stelle, deciso a non arrendersi nella lotta agli intollerabili privilegi. La Casellati ritiene, come sostiene l’azzurro Maurizio Paniz, avvocato di larga parte dei 771 ricorrenti contro i tagli ai vitalizi, che della sentenza della Commissione contenziosa non si debba discutere. Un provvedimento che potrà essere esaminato in appello.

Parlarne, per la presidente, anche lei esponente di Forza Italia, rappresenterebbe una “indebita pressione politica”, passibile anche di denunce sul fronte penale, che potrebbero persino portare a ipotizzare il traffico di influenze. Di avviso opposto i gruppi parlamentari e in particolare i pentastellati. “Il taglio dei vitalizi al Senato è stata una decisione assunta dal Consiglio di Presidenza nell’ottobre del 2018. Grazie a quel provvedimento – è stato affermato ieri in un post sul Blog delle Stelle dai componenti del Movimento nel Consiglio di Presidenza del Senato – dal gennaio 2019 quei trattamenti di lusso e del tutto immotivati sono diventati un assegno mensile ricalcolato secondo il metodo contributivo, lo stesso in vigore ormai da tanti anni per i cittadini italiani”.

I pentastellati tornano quindi a chiedere di aprire una discussione urgente sul tema e sollecitano un intervento della Casellati. “Contro quell’atto – evidenziano gli esponenti M5S – hanno fatto ricorso più di 700 ex senatori. La Commissione Contenziosa del Senato, un tribunale interno composto da tre senatori di Forza Italia e Lega e da due tecnici, lo scorso 25 giugno ha parzialmente accolto quei ricorsi con una sentenza di primo grado di cui ancora non conosciamo dettagli e motivazioni. È del tutto evidente che la sede all’interno della quale è doveroso, oltre che opportuno, discutere dei vitalizi è proprio il Consiglio di presidenza del Senato. È quello l’organo deputato a deliberare in materia e anche a discutere di un eventuale ricorso in secondo grado di giudizio interno, presso il Consiglio di Garanzia”.

Per i pentastellati il taglio ai vitalizi è irrinunciabile per due motivi: consente di risparmiare milioni di euro e di mandare un messaggio corretto agli italiani, quello della lotta ai privilegi della casta. “Mentre il nostro governo ha stanziato 80 miliardi di euro per aiutare le imprese – si legge sul Blog delle Stelle – le famiglie e i cittadini in generale e mentre si discute di un nuovo scostamento di bilancio e di un ambizioso piano di rilancio economico, qualcuno riporta in vita il grande privilegio riservato a pochi. Le istituzioni devono occuparsene subito, il Senato deve occuparsene subito. Non è pensabile che si rimandi di settimana in settimana”. “Siamo sicuri – sottolineano – che la presidente e il segretario generale vogliano portare avanti l’obiettivo della delibera approvata nel Consiglio di Presidenza”.