Senza più soldi per curarsi. L’Italia è malata di povertà

di Andrea Koveos

Così Poveri da non avere nemmeno i soldi per curarsi, anche quelli con prescrizione medica. Famiglie numerose, anziani con pensione minima, le categorie più a rischio.  In Italia dal 2006 al 2013 è aumentata la povertà sanitaria in media del 97%. Se prima la crisi colpiva le famiglie costringendole a fare a meno di alimenti, di vestiario e di generi di consumo, oggi è in difficoltà anche la capacità di procurarsi le medicine. È questo uno dei dati che emerge dal dossier realizzato dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e presentato insieme alla Caritas Italiana.  “Assistiamo ad un crescente bisogno di farmaci – commentaPaolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico – da parte delle più importanti strutture di assistenza caritative. In alcuni casi si tratta di vera emergenza a causa dell’aumento della crisi economica che colpisce soprattutto le famiglie”. Le categorie sociali che fanno richiesta di medicinali sono ampie: dalle famiglie numerose, agli anziani con pensione minima, fino agli immigrati, anche irregolari. In termini percentuali l’aumento delle richieste di farmaci è stato pari al 57,1% in tre anni, anche se in termini assoluti non è tra le richieste prioritarie. Il fabbisogno dei farmaci è in aumento.  In alcuni casi si tratta di vera emergenza a causa dell’aumento della crisi economica che colpisce soprattutto le famiglie.

L’allarme di Caritas
“Sono dati drammatici, ma purtroppo in linea con quelli della povertà nel suo complesso – ha detto don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – Per invertire la rotta serve un lavoro comune fatto di alleanze e appare sempre più necessario uno sforzo congiunto, che sappia incrementare la capacità di intercettare le varie situazioni di povertà del territorio”. Il dossier scende nel particolare, delle aree geografiche del nostro Paese, tracciandone un quadro diverso tra regione e regione.  Per quanto riguarda l’Italia del Nord in sette anni (2006-2013) la povertà sanitaria è cresciuta del 71,91% passando da una richiesta dagli enti assistenziali di 255.783 confezioni di medicinali agli attuali 439.719. In un contesto di crescita del disagio dobbiamo registrare anche un incremento dei farmaci donati passando dalle 192.490 confezioni del 2006 alle255.338 del 2013 (fino al mese di luglio compreso). Cresce la povertà, ma aumenta al Nord anche la solidarietà di chi decide di donare un farmaco a chi non se lo può permettere. Nel Centro Italia la richiesta di farmaci in sette anni è cresciuta in maniera esponenziale passando dalle 32.718confezioni del 2006 alle 188.560 del 2013. Un incremento percentuale del 476,32%.Anche in questo caso abbiamo assistito anche alla crescita corposa della solidarietà che ha fatto registrare l’incremento dei farmaci donati del 94,24% Al Sud Italia e nelle Isole la crescita del fabbisogno farmaceutico è cresciuto in maniera contenuta attestandosi attorno al 33,42%  nei sette anni presi a campione. Facendo una comparazione dei dati emersi dobbiamo registrare che il fabbisogno sanitario in percentuale è aumentato, soprattutto, al Centro a causa dei valori bassi di richiesta di partenza. Se invece si valuta l’aumento numerico dei farmaci il Nord è primo in classifica con quasi 200.000 confezioni in più di medicinali richiesti in sette anni. A seguire il Centro Italia e poi il Sud e le Isole.