Sforbiciata alle pensioni d’oro. Tagli legittimi, ma per tre anni. Dalla Consulta via libera al contributo di solidarietà

Dopo la sentenza della Corte Ue che ha dichiarato irricevibili i ricorsi degli ex deputati europei (e dei loro eredi) contro il taglio dei vitalizi (leggi l’articolo) introdotto dalla delibera che porta la firma del presidente della Camera, Roberto Fico, ora tocca alla casta dei pensionati d’oro incassare il colpo. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato legittimo non solo il “raffreddamento” della rivalutazione per i trattamenti previdenziali di importo più elevato per un triennio, in quanto ragionevole e proporzionato. Ma anche il “contributo di solidarietà”, sebbene in questo caso i giudici della Consulta ne abbiano ridotto la durata da cinque a tre anni. Ossia per l’orizzonte temporale – appunto triennale – del bilancio di previsione dello Stato.

Ne consegue che la sforbiciata alle maxi-pensioni, introdotta con la legge di Bilancio 2019, resterà in vigore e operativo fino a tutto il 2021. La Corte costituzionale, la cui sentenza sarà depositata nelle prossime settimane, si è pronunciata ieri sulle questioni di legittimità sollevate dal Tribunale di Milano e dalle sezioni giurisdizionali della Corte dei conti per il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Sardegna e la Toscana, in relazione alle misure di contenimento della spesa previdenziale disposte nel 2018 con la Manovra. Questioni che avevano ad oggetto proprio la limitazione della rivalutazione automatica per il triennio 2019-2021 delle pensioni superiori a determinati importi (“raffreddamento della perequazione”) e la decurtazione percentuale, per cinque anni, delle pensioni superiori a 100mila euro lordi l’anno (“contributo di solidarietà”).

Stando alle anticipazioni del dispositivo della sentenza, la Corte Costituzionale ha di fatto salvato il principio alla base del taglio delle pensioni d’oro, contestandone solo la durata. Come dimostra, del resto, il fatto che il contributo di solidarietà “rimarrà operativo per tutto il 2021”. Una decisione che per il ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle, che ha fortemente voluto questo provvedimento, Luigi Di Maio, non si tratta quindi di una bocciatura. Anzi. “Vi ricordate il taglio delle pensioni d’oro? Una delle tante battaglie M5S portate a termine. Ci avevano attaccato, come sempre – ricorda, commentando la sentenza sui Social -. Ora un’altra buona notizia: la Corte costituzionale ci ha dato ragione, il taglio delle pensioni d’oro è legittimo in quanto ragionevole e proporzionato”. E aggiunge: “Dalla parte dei cittadini, sempre. La politica deve agire nella direzione giusta, eliminando tutti gli sprechi e tutelando solo gli interessi degli italiani. Avanti cosi’”, aggiunge il ministro degli Esteri.