Sgarbi quotidiani alla Raggi. Così la politica finisce al cesso. Ennesimo turpiloquio contro la sindaca di Roma. La destra ha aperto la campagna elettorale

Ennesimo turpiloquio di Vittorio Sgarbi contro la sindaca di Roma Virginia Raggi. La destra ha aperto la campagna elettorale.

Sgarbi quotidiani alla Raggi. Così la politica finisce al cesso. Ennesimo turpiloquio contro la sindaca di Roma. La destra ha aperto la campagna elettorale

Virginia Raggi alla fine non ce l’aveva proprio fatta più a vedere il corpaccione di Vittorio Sgarbi defecante e aveva detto a Myrta Merlino: “Roma non ha bisogno di persone che si fanno foto nude o sul water”.

Apriti cielo, l’irascibilissimo critico d’arte è saltato su come ossesso ed ha esternato su Facebook: “Essendo priva di pensiero, la sindachessa Raggi dimentica che anche lei, come tutti, almeno una volta al giorno sta seduta sul water, pensatoio perfetto. In ogni caso – ha scritto ancora Sgarbi -, meglio stare seduti, miti e tranquilli, sul water, che esistere solo grazie alla violenza verbale e ai vaffanculo del padre di uno stupratore di donne. A questa scuola si è formata, e per questo malauguratamente, esiste la Raggi. Se ne stia tranquilla al cesso’’.

Insomma il solito turpiloquio che però questa volta è infarcito di un’evidente sessismo tanto che gli eurodeputati M5S romani hanno replicato astenendosi dal commentare il turpiloquio stesso, ma chiedendosi come mai il candidato delle destre Enrico Michetti taccia chiamando in causa anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini perché Sgarbi sarebbe il loro futuro assessore alla Cultura nel caso di vittoria. Ci mancava proprio Sgarbi a gironzolare per Roma, con tutti i problemi che ha la Capitale.

Sgarbi ha dichiarato che se vince la destra, dal suo ruolo istituzionale, “farò di Roma una Louvre a cielo aperto” che non si capisce bene se sia più una promessa o piuttosto una minaccia. Il fenomeno Sgarbi è colpa di Maurizio Costanzo che portò uno sconosciuto totale alla ribalta televisiva unicamente perché le sue continue polemiche facevano audience nel popolino eccitato. Occorrerebbe che il vecchio baffuto patron degli show televisivi l’ammettesse una buona volta questa grave colpa e sorvoliamo la sua iscrizione all’organizzazione segreta P2 che è un vero macigno sulla sua carriera.

PECCATO ORIGINALE. Perché poi se ci ritroviamo Sgarbi che pontifica e insulta mentre fa la popò con i calzoni tirati giù la colpa è sua. Una volta preso, l’abbrivio Sgarbi non si è più fermato e noi ancora paghiamo le conseguenze dell’opportunismo di Costanzo che non ha mai sentito la necessità di fare ammenda di aver introdotto nell’etere tale perniciosa presenza. Ormai non ci meravigliamo più di niente e questo non va bene.

Se c’è un deputato della Repubblica che si fa fotografare mentre fa la cacca, questo deputato, che rappresenta tutta l’Italia e i suoi elettori – a proposito, che ne è stato della disciplina e dell’onore richiesti dalla Costituzione per esercitare le funzioni pubbliche? – dovrebbe essere cacciato dallo scranno che occupa. Né si è mai sentita una parola di reprimenda dal suo dante seggio Silvio Berlusconi che evidentemente non prova vergogna per un defecatore iconografico che ci allieta le ore con le sue esibizioni direttamente dalla sala da bagno.

SACRE TERGA. Oltretutto le simpatiche contumelie coprofile sono state scagliate in Rete nei confronti di una donna, la sindaca Raggi, il cui ruolo è stato linguisticamente stuprato dal critico d’arte che l’ha chiamata volutamente “sindachessa” in senso chiaramente dispregiativo e sessista. E ci chiediamo appunto come un’altra donna, la Meloni, che appoggia Sgarbi, taccia nei confronti di questo indecoroso spettacolo. Se non dice niente se non prende le distanze allora anche ella sarà complice di questo personaggio.Pensate poi cosa potrebbe fare Sgarbi nel suo ruolo di assessore alla Cultura: una mostra itinerante di cessi d’epoca imperiale su cui adagiare le forme mollice del sacro sedere del critico.