Si accelera sul Piano immobiliare Rai. Fa niente se il Cda è ancora zoppo

I vertici della Rai hanno fretta di approvare il piano immobiliare. Anche se il Consiglio sarà reintegrato solo il 5 dicembre.

Si accelera sul Piano immobiliare Rai. Fa niente se il Cda è ancora zoppo

Obiettivo: approvare il piano immobiliare. E detta così, considerando che la Rai ha sicuramente bisogno di ristrutturare quantomeno alcune sue sedi, non ci sarebbe nulla di male. Se non fosse che si registra negli ultimi giorni una spasmodica fretta che non trova piena giustificazione. Tanto più se si considera che, dopo l’improvvisa morte di Riccardo Laganà, il Cda ancora non è stato reintegrato. E qui ovviamente, come spesso accade in questi casi, i tempi sono tutto. Già, perché proprio ieri è stato finalmente eletto il nuovo consigliere nella persona di Davide Di Pietro, appartenente proprio alla stessa lista di Laganà.

I vertici della Rai hanno fretta di approvare il piano immobiliare. Anche se il Consiglio sarà reintegrato solo il 5 dicembre

Una vittoria importante anche per ragioni politiche: la vittoria della lista “IndigneRai” significa per le destre anche il fallimento del tentativo di “piazzare”, come consigliere eletto dai dipendenti, una persona gradita alla maggioranza di governo. Resta, tuttavia, una questione ancora da risolvere. Il problema, infatti, è che la nomina, prima di diventare effettiva, deve essere ratificata dall’assemblea dei soci (il ministero dell’Economia, per intenderci), cosa che avverrà il 5 dicembre prossimo. In altre parole: il Cda preme, nella persona del suo amministratore delegato Roberto Sergio, per l’approvazione immediata del piano immobiliare, nonostante il Cda stesso al momento non sia stato ancora reintegrato.

Per carità: Sergio per ora sta cercando di placare ogni tipo di polemica precisando che nessuna sede rischia di essere venduta (o svenduta). L’ad d’altronde è stato molto netto. “Nessuna vendita della sede di Viale Mazzini e del Centro di Produzione di Saxa Rubra intitolato a Biagio Agnes. Anzi, nel nostro piano industriale abbiamo previsto che continuino ad essere il cuore pulsante del servizio pubblico che nel 2024 festeggerà i 100 anni di vita”. E ancora l’ad: Roma come fulcro aziendale anche “alla luce di un piano di ristrutturazione e di ammodernamento che vedrà interamente restaurato il palazzo di Viale Mazzini, con uno sguardo rivolto al futuro, alle nuove tecnologie, all’ecosostenibilità e che tornerà ad essere la sede della governance aziendale al termine dei lavori di ammodernamento e di rifacimento”.

Davide Di Pietro è stato eletto al posto del defunto Riccardo Laganà in rappresentanza dei dipendenti

Stesso discorso vale anche per Saxa Rubra. Il problema, però, dicono i ben informati non riguarda la Capitale quanto soprattutto Milano. Qui d’altronde è già cosa fatta la messa sul mercato della storica sede di Corso Sempione. Il progetto, per quanto emerso nei mesi scorsi, prevede la realizzazione di un nuovo centro di produzione nell’area Expo, dalle forti ambizioni considerando che potrebbe ospitare fino a 1.500 persone. Tutto sta a capire se tale progetto risponderà realmente alle esigenze della Tv di Stato, come ovviamente tutti si augurano.

Il punto, però, è che, secondo quanto emerso negli ultimi giorni, Sergio vorrebbe approvare il piano immobiliare della Rai in settimana. E qui torniamo alla questione “tempi”. Se questo dovesse effettivamente accadere, significherebbe che si è deciso di approvare un piano prescindendo dalla possibilità di avere un Consiglio di amministrazione completamente operativo. Il che darebbe adito a un dubbio: che il tutto sia avvenuto per evitare di avere un nuovo potenziale voto contrario accanto a quello di Pd e 5 stelle. Un dubbio, nulla di più. Che troverebbe concretezza nel caso in cui Sergio dovesse decidere di approvare il piano senza aspettare nessuna ratifica per il nuovo consigliere Di Pietro. Una nuova grana, dunque, dopo quella degli ascolti non proprio brillanti della nuova stagione.