Si consuma ancora suolo: rivolta contro la legge urbanistica

Consumo del suolo, rivolta contro la legge urbanistica. Parla Enzo Russo, urbanista del Wwf: "Norma già vecchia".

Si consuma ancora suolo: rivolta contro la legge urbanistica

Dall’area vesuviana a quella nolana passando per le zone della provincia nord al confine di Caserta. Sono queste le aree cosiddette “pre-urbane”, ancora a vocazione agricola, ad essere a rischio di una nuova fase di cementificazione con il maxiemendamento alla legge regionale 16 del 2004 che norma la pianificazione territoriale e urbana della Regione Campania. Contro questo provvedimento approvato dalla quarta commisione regionale ha votato il Movimento 5 Stelle, la consigliera regionale del gruppo Misto Maria Muscarà mentre si sono astenute Lega e Forza Italia. M5S con il consigliere Vincenzo Ciampi parla di “un provvedimento gravemente carente sul contrasto al consumo di suolo”.

Consumo del suolo, una legge nata vecchia

Cambiare tutto per partorire una legge già “vecchia” perché non prevede misure “per la mitigazione dei cambiamenti climatici o della realizzazione di un modello di mobilità sostenibile a sostegno di trasformazioni urbane”. Lo sostiene l’architetto e urbanista Enzo Russo del Wwf. Contro questo maxiemandamento si sono mobilitate diverse organizzazioni tra sindacati come la Cgil, Cna costruzioni, Confartigianato e associazioni ambientaliste come Italia Nostra, Vas, Legambiente, Rete No Box e la stessa Wwf.

“La legge parte da una serie di buone intenzioni iniziali – sottolinea – poi emergono alcuni alcuni punti estremamente esemplificativi, come quello di ritenere ‘urbanizzato’ anche il tessuto agricolo ai bordi o all’interno delle città, offrendolo in pasto a potenziali speculatori, oppure l’articolo che offre una premialità dell’incremento del 35 per cento del volume per la demolizione e ricostruzione, anche all’interno dei centri storici”. Per Russo, esperto di mobilità sostenibile, “non vi è alcun riferimento al modello di mobilità che si intende perseguire, nella consapevolezza che la scelta di come muoversi determina automaticamente l’assetto urbanistico di un territorio”.

Inoltre aggiunge che “non aver elaborato nessuna scelta strategica in questa legge significa voler consolidare l’attuale modello autocentrico anche attraverso specifici articoli, come quello sui parcheggi, che consentirebbe di realizzarli ovunque e comunque, senza alcun riferimento a strumenti di pianificazione e senza alcun limite sulle distanze per la pertinenzialità, a beneficio della speculazione edilizia”.

Norma alternativa

“In questo quadro le associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente, Italia Nostra e tante altre si sono unite a sindacati come Cgil e associazioni di categoria per contrastare non solo una legge ma una visione grezza e retrograda di sviluppo”. Con queste parole Russo chiosa l’analisi sul testo approvato dalla commissione presidente dal contestatissimo Luca Cascone, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca.

Secondo l’urbanista la visione della legge è talmente arretrata nella mancanza di una transizione ecologica da non poter essere emendabile. Infatti le organizzazioni che si oppongono al provvedimento vogliono elaborare una vera e propria legge alternativa: “sono andati avanti con i loro intercolutori, quindi faremo noi allargando le audizioni ad altre associazioni e faremo un testo alternativo entro quindici giorni”. La sfida è ormai lanciata.