Il tema è di quelli di cui tutti, nessuno escluso, ha parlato, facendolo diventare spesse volte, vessillo di una battaglia in cui ci si credeva, ma solo a parole. Perché oggi alla Camera a parlare e dicutere di tagli agli stipendi parlamentari, sono presenti poco più di 30 parlamentari su un totale di 630. Fatti salvi quelli del Movimento 5 stelle, restano una manciata i deputati presenti nell’Aula di Montecitorio dove nel primo pomeriggio è iniziata la discussione generale sul ddl che mira a dimezzare lo stipendio degli onorevoli.
Oltre ai rappresentanti M5s, come detto, siedono ai loro posti sei deputati di Sinistra italiana (con il loro capogruppo Arturo Scotto e Alfredo D’Attorre), una decina del Partito democratico (con Ettore Rosato e Cinzia Maria Fontana, prima in classifica in fatto di votazioni dall’inizio della legislatura secondo la statistica di Openparlamento.it).
Praticamente deserti invece i banchi del centrodestra. In Aula, poco dopo l’avvio della discussione, ci sono Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, Dore Misuraca di Area popolare, Rocco Palese del gruppo Misto e pochi altri.
Dalla tribuna, nei posti riservati al pubblico, assistono ai lavori dell’Aula una quarantina di militanti del Movimento, invitati dai deputati. Tra loro, domani, potrebbe esserci anche Beppe Grillo, come lo stesso portavoce ha annunciato.