Si può davvero scrivere solo Giorgia sulla scheda elettorale per dare il voto a Meloni?

Meloni ha chiesto ai suoi elettori scrivendo sulla scheda delle europee solamente "Giorgia": ma si può fare davvero?

Si può davvero scrivere solo Giorgia sulla scheda elettorale per dare il voto a Meloni?

Vuole farsi identificare come una del popolo, una persona normale che ora è arrivata a Palazzo Chigi. E per farlo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha chiesto ai suoi elettori di scrivere il suo nome sulla scheda delle europee. Solo il nome: Giorgia. 

Ma è possibile attribuire il voto a Meloni scrivendo sulla scheda solo “Giorgia”? L’escamotage è stato già trovato da Fratelli d’Italia: sulle liste elettorali delle europee sarà indicata come “Giorgia Meloni detta Giorgia”. Non è vietato, ma secondo i giuristi il rischio di qualche contestazione c’è. Sarà quindi possibile attribuire il voto a Meloni scrivendo solo Giorgia sulla scheda? 

Scrivere Giorgia sulla scheda elettorale: si può fare davvero?

L’utilizzo del soprannome o di un nome aggiuntivo si ha, nelle liste, quando il candidato o la candidata hanno nomi diversi, complicati o sono conosciuti per i loro soprannomi invece che per il nome di battesimo (pensiamo al sindaco di Milano, Giuseppe Sala detto Beppe). 

La legge prevede che si tenga conto di come il candidato è indicato nelle liste e così Meloni – con la specifica del “detto Giorgia” – dovrebbe salvaguardare le sue preferenze. Inoltre la giurisprudenza tende a validare sempre il voto quando l’indicazione è chiara: se non ci sono dubbi sulla volontà dell’elettore, si dà la preferenza. E in questo caso sia le liste che le indicazioni della presidente del Consiglio sembrano dare una chiara indicazione. 

Certo, i dubbi rimangono. La Repubblica ha raccolto il parere di diversi giuristi, come il professore emerito di diritto amministrativo, Franco Gaetano Scoca: a suo giudizio la scelta di Meloni è discutibile e “può far sorgere contestazioni”. Però non ci sono norme che lo vietano e quindi è possibile farlo. 

Il costituzionalista Gaetano Azzariti, della Sapienza, sostiene che quella di Meloni è una “forzatura della legge elettorale”. Altri la definiscono una furbata e secondo qualche giurista il soprannome non può essere lo stesso nome della candidata. Inoltre, sottolinea qualcuno, c’è anche una remota possibilità che gli uffici elettorali dicano di no, ma sembra difficile. In conclusione, Meloni non dovrebbe avere problemi e la sua mossa – sicuramente populista – non dovrebbe trovare opposizioni normative.