Modello Sicilia. Con i giallorossi uniti i risultati arrivano Di Caro, capogruppo M5S all’Ars: “Vincente la linea Conte del dialogo”

Il capogruppo M5S all’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Di Caro, commenta l'esito delle amministrative in Sicilia.

Modello Sicilia. Con i giallorossi uniti i risultati arrivano Di Caro, capogruppo M5S all’Ars: “Vincente la linea Conte del dialogo”

Giovanni Di Caro, capogruppo M5S all’Assemblea regionale siciliana, come sono andate queste amministrative in Sicilia?
“Direi che sono andate bene per il Movimento. Ad Alcamo è stato riconfermato il nostro sindaco Domenico Surdi. Ma più in generale l’osservazione da fare è che laddove c’è stata la maturità di fare una coalizione con le forze di centrosinistra, Pd e altre liste civiche che si riconducono al centrosinistra, abbiamo avuto successo. A Caltagirone abbiamo vinto al primo turno. E dove non siamo riusciti a spuntarla subito siamo andati al ballottaggio. Mentre in altre realtà dove non è stato possibile coalizzarsi con il Pd o con altre forze di centrosinistra, per acredini passate, abbiamo sofferto. Vedi per esempio a Porto Empedocle o a Grammichele. In generale siamo andati molto bene in coalizione, meglio ancora con la spinta di Giuseppe Conte che in Sicilia ha dato lo slancio finale alle campagne elettorali”.

Premiata dunque la linea di Conte sulla necessità di creare un campo largo di forze progressiste?
“Assolutamente sì. Lo dicono i numeri, non è un’opinione. Abbiamo fatto un’analisi dettagliata del voto in queste amministrative e non c’è scampo: dove andiamo in coalizione con un campo largo che riguarda tutte le forze del centrosinistra abbiamo dei risultati positivi. Conte, peraltro, ha avuto anche la sensibilità di capire determinate istanze che arrivavano dai territori: dove non si poteva andare con la lista ufficiale del M5S siamo andati con nostri iscritti in liste civiche e anche lì i risultati sono stati positivi”.

Si è detto che il M5S soffra la mancanza di radicamento nel territorio.
“Il radicamento nel territorio c’è. Il problema è che qui in Sicilia c’è un voto orientato ancora alla promessa del lavoro. In un territorio depresso dal punto di vista dell’occupazione creare quelle piccole sacche di clientela è una tentazione dei politici ancora difficile da debellare. Per esempio il Governo regionale di centrodestra, attraverso i suoi colonnelli, utilizza un modo di fare campagna elettorale e proseliti alquanto discutibile”.

Alcuni dopo queste amministrative hanno parlato di avviso di sfratto a Nello Musumeci.
“Certamente è così. Ci sono situazioni in cui i candidati sindaco del Governo di centrodestra hanno subito un voto disgiunto incredibile. A Favara il nostro candidato sindaco, Antonio Palumbo, ha usufruito di voti che dovevano andare ai due candidati di centrodestra: 5000 su un totale complessivo di 20mila votanti. è tantissimo. I candidati dei partiti che rappresentano il Governo Musumeci alla Regione hanno fallito, ecco perché è avviso di sfratto. E se parti male nelle elezioni che dovrebbero essere a te più congeniali, come le amministrative, figuriamoci cosa succederà nelle Regionali”.

A proposito di Regionali, il sottosegretario Cancelleri invita a stabilire quanto prima programmi e alleanze.
“Si vota nell’autunno prossimo e mi sembra ragionevole definire al più presto il campo da gioco, con chi allearci. E in questo caso bisogna guardare a chi si è contrapposto al Governo Musumeci, a tutte le forze di centrosinistra e anche oltre: mondo dell’associazionismo, verdi. Prima si definisce il programma e poi il candidato”.

Come sta in definitiva il M5S?
“C’è grande entusiasmo per il nuovo corso del presidente Conte. Le cose stanno cominciando a cambiare dal punto di vista politico. C’è meno estremismo per quanto riguarda le azioni in solitaria del Movimento e le idee si cominciano ad allargare e questo può dare nuova linfa vitale a tutto il M5S”.