Sicurezza stradale, nasce l’Osservatorio sui Rider. Nel 2019 già 25 incidenti gravi e 4 vittime. A Milano il maggior numero di sinistri

Nell’ambito delle analisi sulla sicurezza stradale a livello nazionale, l’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale (Asaps) ha attivato un nuovo osservatorio, che si aggiunge ai 16 già attivi e che sono diventati punti di riferimento per i mass media e per l’opinione pubblica nazionale. Si tratta dell’osservatorio “Incidenti Rider Food Delivery”, che analizza i sinistri stradali gravi con decessi e feriti, che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori che operano su strada con utilizzo di velocipedi, ciclomotori e motocicli, per il trasporto di cibo prenotato attraverso piattaforme digitali.

Attraverso i 600 referenti di Asaps sul territorio nazionale e l’informazione locale quotidiana sono stati raccolti una serie di dati “che dimostrano i rischi dei lavoratori del cibo a domicilio, costretti a consegne sempre più veloci, dimenticandosi in alcuni casi del Codice della Strada, ma spesso vittime di ubriachi e pirati della strada, che portano alla morte o a disabilità gravi”. “Uno spaccato – scrive la stessa associazione – che per la prima volta viene fatto in Italia, a dimostrazione che l’Osservatorio può portare a migliorare condizioni e sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale per chi usa la strada tutti i giorni”.

I dati analizzati partono dal 2018, quando le notizie sui “rider” compaiono in maniera molto più forte rispetto al passato sugli organi di stampa, mentre il loro numero diventa un vero “esercito di giovani”, coinvolti in molti casi in sinistri stradali nelle ore serali, con tre decessi a Bari (19enne italiano a bordo di motociclo scontratosi con una autovettura il cui conducente risulta essere indagato per omicidio stradale), a Pisa (30enne italiano a bordo di motocilo, schiantatosi in modo autonomo contro un palo della luce), a Verona (un 28enne italiano, a bordo di motociclo scontratosi con una vettura). A maggio 2018, un 28enne italiano, rimase coinvolto a Milano contro un tram, e gli fu amputata una gamba. In provincia di Venezia un 23enne italiano finì in prognosi riservata nell’ottobre 2018.

Ma è il 2019 l’anno maggiormente funesto per questa nuova categoria di lavoratori che dal 3 novembre hanno viste riconosciute maggiori tutele assicurative contro gli infortuni, pagamenti di indennità notturna, festiva e di maltempo, divieto di esclusione dalle piattaforme digitali. Il nuovo Osservatorio Asaps dal 1° gennaio al 25 ottobre scorso ha contato, infatti, 4 incidenti con decesso del rider,  6 prognosi riservate per il rider e 15 incidenti con rider feriti. Per i decessi dei rider, l’analisi ha evidenziato che tutti guidavano un motociclo e in un caso la causa potrebbe essere quella di un malore durante il lavoro (a Bellaria a febbraio un 21enne italiano deceduto mentre stava consegnando una pizza). Gli altri tre decessi sono avvenuti a Bologna (un 51enne italiano, che si è scontrato con una Volante della Polizia di Stato), a Salerno (un 24enne italiano, che dopo aver investito una anziana perdeva il controllo dello scooter), e a Messina (un 28enne italiano, schiantatosi contro un mezzo di servizio comunale che effettuava la pulizia stradale).

Ben sei i casi di feriti gravi tra i rider, con 2 casi a Milano (43enne e 44enne), altri due casi a Napoli nello stesso incidente (un minorenne 17enne e un 18enne), a Pescara (un 18enne, con rottura della milza dopo uno schanto contro una autovettura) e a Roma (dove un 23enne italiano, è stato travolto da un pirata della strada, subendo l’asportazione della milza e la rottura di 4 costole). La città in cui si è evidenziato il maggior numero di sinistri con rider che consegnano cibo a domicilio è Milano, con 12 sinistri stradali, e dove nelle scorse settimane è iniziata una indagine da parte della Procura della Repubblica sulle condizioni di lavoro e sul rispetto delle norme sulla sicurezza. Sul totale di 25 sinistri gravi monitorati, in 16 casi il rider guidava un motociclo, negli altri 9 una bicicletta. In 20 casi si è trattato di lavoratori italiani, in 5 di lavoratori stranieri.