Silenzio elettorale violato dai leader politici: da Salvini alla Meloni passando per Calenda

Silenzio elettorale violato da parte di qualche rappresentante politico che non è riuscito per niente a rispettare la legge.

Silenzio elettorale violato dai leader politici: da Salvini alla Meloni passando per Calenda

Silenzio elettorale violato da parte di alcuni rappresentanti politici candidati alle elezioni. Incredibile come non siano riusciti a rispettare per un giorno la norma che è sancita anche da una legge prevista dal nostro ordinamento.

Silenzio elettorale violato dai leader politici

Domenica 25 settembre dalle ore 7 alle ore 23, gli italiani sono chiamate alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti politici. In prossimità delle elezioni, entra in gioco la tematica del silenzio elettorale”. La legge 212 contiene questo tema e risale al 4 aprile 1956: si prevede la possibilità da dare agli elettori di riflettere sulla scelta di chi eleggere senza condizionamenti esterni come la propaganda. Tuttavia, più di qualcuno è andato oltre pur sapendo di non poterlo fare alla vigilia delle elezioni.

Da Salvini alla Meloni passando per Calenda

Non sono riusciti alcuni politici a cucirsi la bocca nel giorno del silenzio elettorale. La Lega interviene su Instagram commentando la manifestazione di ieri del Pd in piazza del Popolo e infrange il silenzio elettorale. “Il Pd ha aperto questa campagna elettorale con un suo alto dirigente che grida per strada “in ginocchio, vi ammazzo, vi sparo”, è proseguita con le candidature di odiatori di Israele, si è caratterizzata per il fango, le falsità, la voglia di nuove tasse e più sbarchi, la scelta di evitare il confronto con la Lega. Ieri Letta ha chiuso con un flop in piazza del Popolo davanti a una bandiera dell’Unione sovietica. Il vessillo comunista è finalmente una piccola grande verità: ricorda a tutti qual è stato l’unico partito ad aver incassato dei rubli insanguinati, altro che ingerenze russe nel 2022. Domani decideranno gli italiani. #credo nella Lega!

Anche Fratelli d’Italia ha commentato la manifestazione del Pd: “Bandiere rosse con la falce e martello nella piazza del Popolo di Letta, autorizzate dai vertici del Partito democratico per ammissione degli stessi militanti che le sventolano festanti. Il coordinatore regionale del Pd Astorre, smentisca di aver autorizzato a portare in piazza i simboli di una dittatura cruenta e sanguinaria che ha prodotto milioni di morti nel mondo”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.Conoscendo la tradizione democratica del collega Astorre, siamo certi – aggiunge – che smentirà prontamente di aver permesso un tale sfregio e vorrà ribadire la sua posizione che lo ha visto storicamente e culturalmente agli antipodi delle posizioni che quelle bandiere rappresentano ed esprimono”.

In più, Matteo Salvini ha pubblicato un video con le istruzioni di voto:“Per votare basta una x sul simbolo della Lega”, “solo una croce sul simbolo”, spiega Salvini in un video allegato alle istruzioni testuali. “Il voto giusto che salva l’Italia e gli italiani è questo: una croce sul simbolo della Lega”. L’accusa a Salvini è di aver violato il silenzio elettorale spiegando come si vota.

Due minuti dopo la mezzanotte e silenzio elettorale violato anche da Carlo Calenda: “Noi saremo quelli che faranno diventare popolari le scelte giuste. La campagna non è finita, ora tocca a voi. Il 25 settembre vota l’#ItaliaSulSerio”, scrive su Twitter il leader di Azione.