Silvio, il tuo passato pesa

La pena è giusta Silvio.
La durata di due anni di interdizione dai pubblici uffici, emessa a carico dell’ex Cavaliere nell’ambito del processo Mediaset per frode fiscale, è correttamente motivata in considerazione della gravità della vicenda, compreso il “pesò dei reati prescritti”.
Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni di conferma del verdetto di merito.

La Suprema Corte ha definito “insostenibile” la tesi dei legali dell’ex premier secondo i quali non dovevano essere valutati i reati prescritti.
In maniera “coerente”, scrivono i giudici di Piazza Cavour, la Corte di Appello di Milano “ha preso in esame, oltre che la gravità del fatto riferita alle condotte non estinte per prescrizione, anche la personalità dell’imputato da valutarsi globalmente tenendo conto dei precedenti penali e giudiziari nell’ambito dei quali rientravano le condotte per fatti ormai estinti per prescrizione”.