Silvio non lo dice ma in realtà vuole andare a votare. Il Cavaliere è confortato dai sondaggi che danno il Pdl in crescita e il Pd in affanno. Ma i veri padroni delle urne sono ancora gli indecisi

di Angelo Perfetti

A parole sono tutti interessati al bene del Paese, alla governabilità, al rispetto dei conti e persino al rilancio economico. Nei fatti gli unici numeri che scaldano la platea parlamentare sono quelli dei sondaggi. Il governo Letta sta andando avanti, ma tra promesse e retromarce, accordi e tradimenti il respiro è corto. E l’ipotesi delle elezioni è sempre lì dietro l’angolo, peraltro evocata continuamente dal leader del centrodestra. Il governissimo, infatti, fa male solo al centrosinistra. Silvio Berlusconi e il Pdl non hanno risentito per nulla dell’accordo col Pd per dare un governo stabile al Paese. Anzi, secondo i sondaggi, la scelta di Silvio Berlusconi è stata premiata dagli elettori che vedono nel Cavaliere l’unico in grado di gestire la situazione.

Le intenzioni degli elettori

Nell’ultimo sondaggio di Tecnè per Sky Tg24, qualche giorno fa, è davanti al centrosinistra di ben 7 punti piazzandosi al 35,9 per cento. E non è il solo. Il Pd e i suoi alleati dopo la sciagura Bersani e l’inciucio col Cav di Enrico Letta, sono in calo sistematico. Il centrosinistra porta a casa un misero 28,5 per cento. Dietro c’è solo il Movimento Cinque Stelle che conserva uno zoccolo duro ottenendo il 22 per cento delle intenzioni di voto. Ma a far sorridere via dell’Umiltà è il dato sui singoli partiti.
Anche il nuovo sondaggio di IPR Marketing conferma il trend: il centrodestra si vede assegnare un +5,3% di consensi, seppur con la Lega in calo. Prosegue il tracollo del centro, con Scelta civica a -3.3%, così come il partito democratico, che si attesta a un – 3,4%. In risalita Sel, ma da solo il partito di Vendola non può fare la differenza. Stabili i grillini.

Gli indecisi
Discorso a parte per gli indecisi: il partito ombra sale dal 25 al 30 per cento degli aventi diritto al voto, recuperando un +5% netto dalle politiche di febbraio. Se si andasse ad elezioni, vincerebbe chi riuscisse a conquistare gli indecisi. Come sempre, da qualche anno a questa parte.