Sindaci in rivolta contro il Patto di stabilità

di Angelo Perfetti

Sorrisi di circostanza, dichiarazioni buoniste. Ma il nocciolo del problema resta in tutta la sua gravità. Il cosiddetto Patto di Stabilità ingessa le amministrazioni comunali, in particolare – e questo è ciò che è più grave – quelle virtuose , che pur avendo soldi in cassa non possono spenderli proprio in mone delle quadrature di Bilancio.
L’Anci, attraverso il suo presidente reggente Alessandro Cattaneo, giudica con favore il lavoro fatto dal governo chiede dunque al governo di rivedere in maniera strutturale il capitolo Patto Stabilità. Su questo tema, sempre più caldo, il presidente Anci ha detto con chiarezza che si aspetta dal governo Letta un cambio di passo rispetto al passato. Il tutto a poche ore da un incontro a Palazzo Chigi per tentare di sciogliere gli ultimi nodi sull’Imu. ‘’Dopo il successo del decreto 35 sui pagamenti dei debiti alle imprese è venuto il momento di rimettere mano in maniera strutturale al patto di stabilità, che finora è sempre stato depressivo per gli enti locali’’, ha esortato al termine di un Ufficio di Presidenza dell’Associazione. ‘’Se con il decreto 35 è stato fatto un buon lavoro, riuscendo tra l’altro ad abbattere del 78% lo sforzo richiesto nel 2013 per obbiettivi di Patto, adesso è venuto il momento – ha sottolineato – di rivedere tutte le regole del Patto di stabilità, che è il logico passo successivo dopo quanto fatto con il decreto sui debiti alla Pubblica amminnistrazione, per il quale peraltro chiediamo al governo una sua estensione operativa anche nel 2014’’.

Cattaneo ha tenuto a far chiarezza anche sull’Imu, tema all’ordine del giorno del confronto a Palazzo Chigi. Intanto i conti sul pregresso: “Al momento mancano all’appello circa 1 miliardo di euro, ripartiti in 464 milioni prodotti dalla sottostima Ici 2010, in 300 milioni pagati dalle amministrazioni sugli immobili comunali (quindi a se stessi) e 250 milioni di gettito non realizzato”. Sull’Imu è quindi venuto ‘’il tempo di cambiare metodo e francamente – ha detto ancora il primo cittadino lombardo – vorremmo capire una volta per tutte quale e’ quello che l’esecutivo intende usare. Faccio rilevare che le tante incertezze presenti producono forti difficolta’ ai Comuni, che tra l’altro in questo momento sono alle prese con la chiusura dei bilanci previsionali 2013’’. Inoltre, e’ tornato ad ammonire, ‘’il governo non pensi di trovare all’interno dei bilanci comunali le risorse per la revisione dell’imposta”