Sondaggi a picco per la Lega, Salvini rischia la segreteria

Cresce il malumore nella Lega. Vacilla la segreteria di Matteo Salvini. Nel suo partito in molti chiedono il Congresso subito.

Da re Mida della politica capace di tramutare qualsiasi cosa in consenso elettorale, allo schianto nelle ultime elezioni e al tracollo continuo nei sondaggi. Con la Lega che imbarca acqua e rischia di sprofondare, come lasciano pensare gli ultimi sondaggi che la vedono al 7,6%, in via Bellerio molti si stanno chiedendo se Matteo Salvini sia ancora il Capitano capace di guidare il partito in un porto sicuro oppure se la sua parabola politica sia agli sgoccioli e quindi bisogna voltare pagina il prima possibile per evitare che la barca coli a picco.

Cresce il malumore nella Lega. Vacilla la segreteria di Matteo Salvini. Nel suo partito in molti chiedono il Congresso subito

Due anime che spaccano in due il partito al punto che, specie davanti alle pressioni per una resa dei conti, sembrano destinate a culminare in un congresso che Salvini vorrebbe posticipare il più possibile ma che sembra destinato ad avvenire entro la prima metà del 2023.

Una riunione che, inevitabilmente, finirebbe per trasformarsi in un processo al segretario che ormai dalla crisi del Papetee in poi non ne ha azzeccata una. Un trend che si sta confermando in queste settimane tra fantasmagoriche promesse elettorali – dalla flat tax al taglio delle accise – rimaste lettera morta, il suo atteggiarsi a leader della coalizione malgrado sia stato messo in ombra all’interno della squadra di Governo, e il nervosismo mostrato verso alcuni big del partito tra cui Giancarlo Giorgetti che oggi appare più vicino a Giorgia Meloni che al Capitano.

La cosa peggiore di tutte, però, è che Salvini è sempre più solo con la base in rivolta. Davanti a questo dato di fatto sembra davvero dura pensare di poter resistere all’assalto dei governatori del nord che chiedono un’inversione a u nella gestione della Lega. Certo per il momento nessuno sfida pubblicamente il segretario del Carroccio ma le scintille sono sempre più evidenti e in molti scommettono che preso o tardi Luca Zaia, il governatore del Veneto su cui da mesi va avanti il pressing di mezzo partito che gli chiede di contendere la leadership a Salvini, si convincerà a scendere in campo personalmente.

Ma se ciò non dovesse succedere, in via Bellerio circolano anche i nomi del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, del parlamentare Riccardo Molinari e addirittura quello di Giorgetti che potrebbe decidere di salire l’ultimo gradino nelle gerarchie del Carroccio.