Nei giorni delle elezioni regionali, che si sono chiuse con il voto in Campania, Puglia e Veneto, i sondaggi evidenziano due aspetti. Da una parte il nuovo record di Fratelli d’Italia, che continua a crescere a livello nazionale nonostante le difficoltà del voto regionale. Mentre, intanto, Avs si avvicina a Lega e Forza Italia. Dall’altra il possibile esito del referendum sulla giustizia, con la quota dei Sì (quindi a favore della riforma) ampiamente in maggioranza, ma con il No in recupero.
L’ultima rilevazione di Swg per il TgLa7 prende quindi in considerazione anche il voto referendario dopo il via libera alla separazione delle carriere in Parlamento. Vediamo, nel dettaglio, cosa voterebbero oggi gli italiani e come è cambiato il trend rispetto a luglio, quando era già stata effettuata una rilevazione di questo genere.
Il referendum sulla giustizia: il Sì avanti, ma il No cerca la rimonta
Se si votasse oggi al referendum sulla giustizia, il 46% degli intervistati sarebbe a favore del Sì. Un dato in leggera crescita rispetto al 44% di luglio, quando ancora la riforma non era stata approvata e la discussione sul referendum era meno attuale. Nella maggioranza di centrodestra, i favorevoli sono il 73%, nell’opposizione il 27%.
A votare No, invece, oggi sarebbe con certezza il 28% del campione, contro il 21% di luglio. Un dato, quindi, in netta crescita. Voterebbe No al referendum il 20% degli elettori di maggioranza e il 52% di quelli di opposizione. Infine, scende la quota di chi non sa cosa farà: sono il 26% contro il 35% di luglio. La quota è maggiore tra chi sta all’opposizione: 21% contro il 7% della maggioranza. Segno che proprio le opposizioni sembrano avere più margine di recupero, nonostante un netto svantaggio di partenza.
Sondaggi elettorali, nuovo record per Fratelli d’Italia
Per quanto riguarda le intenzioni di voto tra i partiti, Fratelli d’Italia continua a crescere e nel sondaggio di Swg segna un nuovo record: ora è al 31,6%, con un guadagno di un decimo di punto nell’ultima settimana. A crescere è anche il Pd, ora al 22,3% (+0,3%). Al contrario, chi scende è il Movimento 5 Stelle: -0,3% e dato attuale al 12,5%.
Nessuna variazione rilevante, quindi, in testa nei sondaggi, con distanze tutto sommato congelate tra i partiti. Diverso il discorso più indietro, perché ora Forza Italia, Lega e Avs sono racchiuse in meno di un punto percentuale. Gli azzurri (-0,1%) si fermano al 7,9%, il Carroccio (-0,2%) al 7,7% e Verdi-Sinistra (+0,1%) raggiunge il 7%. Mai così vicini come ora.
Più indietro troviamo Azione: il partito di Carlo Calenda guadagna lo 0,1% e si attesta tal 3,3%. Stabile, invece, Italia Viva di Matteo Renzi al 2,5%. In lieve calo troviamo sia +Europa che Noi Moderati, entrambi in discesa di un decimo di punto: nel primo caso all’1,4% e nel secondo all’1,2%.