Sorpreso durante un furto a Roma, muore d’infarto il “Robin Hood” del Tuscolano. Bloccato mentre sfondava le porte a colpi di mazza

di Nicoletta Appignani

Forse gli è stato fatale un volo dal terrazzo del primo piano. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, in via del Bonzagna a Roma, zona Tor Vergata, l’hanno trovato che cercava di sfondare con una mazza le porte di alcuni appartamenti. Pochi secondi e si è accasciato al suolo, stroncato da un infarto. Lui, la vittima, è Luca Fiorà, 35 anni, un passato da ras del quartiere, il Tuscolano, dove i ragazzini cresciuti con il mito della banda della Magliana lo consideravano una sorta di giustiziere che riparava i torti e puniva gli “infami”. Del resto Fiorà era già salito agli onori della cronaca nel 2011, ai tempi dell’operazione Orfeo, quando il Ros dei carabinieri stroncò la nuova mala della Capitale che della Magliana voleva emulare le gesta: “piamose Roma” era la parola d’ordine. Capelli corti bruni, alto un metro e 80, collo taurino e tatuaggi, nel quartiere era conosciuto come Er tigre. Per capire il personaggio un episodio del 1995, quando aveva solo 17 anni. Fiorà venne arrestato per una serie di estorsioni al supermarket dietro casa: bloccava i dipendenti e incitava i clienti a fare la spesa senza pagare. Una sorta di esproprio proletario. Un Robin Hood di periferia a tinte fosche, sulla cui fine ora le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Frascati, che hanno avvisato i familiari dell’uomo. Qualcuno stanotte aveva telefonato al 112, notando un personaggio che saltava da un balcone all’altro nella zona di Tor Vergata. Resta da capire perché Fiorà fosse così sovraeccitato, anche se solo l’autopsia potrà chiarire se avesse assunto qualche sostanza. Bloccato dai militari e portato vicino alle auto di servizio, si è accasciato a terra poco prima di essere portato via sotto gli occhi di numerosi testimoni. Inutile la corsa al vicino policlinico di Tor Vergata: il referto medico parla di decesso per arresto cardiocircolatorio.