Giorgia Meloni non ha, a quanto pare, capito bene dove posizionarsi in Europa. E così rimane in una posizione ambigua, con il cuore a metà tra sovranisti ed europeisti.
Un po’ di qua un po’ di là Meloni in Europa
Un po’ con Ursula von der Leyen, considerato anche che uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione europea è l’esponente del suo partito Raffaele Fitto, un po’ con Viktor Orbán.
Ieri ha ricevuto a Palazzo Chigi il primo ministro dell’Ungheria. Come spiega una nota di Palazzo Chigi, “il colloquio ha consentito di mettere a fuoco le prospettive delle relazioni bilaterali e di avere uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all’agenda europea”. “Tra i temi affrontati – è stato spiegato -, anche le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori”.
Non solo. I due hanno anche “discusso delle opportunità offerte dallo strumento europeo Safe, valutando possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche”.
L’affondo del premier ungherese contro l’Europa
Dunque da una parte Meloni sta con Ursula per il sostegno incondizionato, tra le altre cose, all’Ucraina e dall’altra va a braccetto con Orbán che ieri ha sparato a zero contro l’Europa e che se fosse per lui non darebbe nemmeno un euro a Kiev. “L’Unione europea non conta nulla. Donald Trump sbaglia su Putin, andrò da lui per fargli togliere le sanzioni alla Russia”, ha affermato il premier ungherese. “Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi”.