Spending review bocciata. Risultati fallimentari per la Corte dei conti: troppi tagli indifferenziati nella pubblica amministrazione. Di questo passo servizi a rischio

Stop ai tagli  sugli organici della Pubblica amministrazione perché “metterebbero a rischio i servizi offerti”.  L’avvertimento al Governo arriva direttamente dalla Corte dei Conti che blocca nuove sforbiciate. L’analisi arriva dopo un’attenta analisi sullo stato di attuazione dell’art.2 della legge sulla Spending review del 2012. “Ulteriori interventi, attesa l’assenza di soprannumeri di risorse umane dirigenziali e non, potrebbero non consentire una adeguata cura dei servizi, circostanza, peraltro, già segnalata da alcune strutture amministrative”, denunciano i magistrati contabili che sottolineano per questo come il processo di realizzazione della definizione dell’apparato della Pubblica Amministrazione necessiti “di stabilità per essere completato, in linea con i principi costituzionali che presiedono all’organizzazione dei pubblici uffici, ai quali si devono ispirare eventuali ulteriori modifiche. E “ferma restando l’insindacabilità delle scelte di natura politica, la discrezionalità non si sottrae al giudizio di irrazionalità” se si adottassero proposte “che vanificassero il risultato finora raggiunto in materia di assetti organizzativi o adottassero istituti e criteri già sperimentati, come nel caso del ruolo unico dirigenziale”, aggiunge la Corte.

La riorganizzazione, secondo quanto scritto dai giudici contabili, “necessita, tuttora, di essere completata, particolarmente dalle strutture articolate per uffici territoriali. La riorganizzazione sarà conclusa con l’adozione dei decreti ministeriali di definizione degli uffici dirigenziali di secondo livello; inoltre, il succedersi dei Governi non ha consentito di impartire tempestive indicazioni in merito alla ripartizione dei tagli sulle articolazioni dei Ministeri.