Spesa milionaria in Romania. Enel riprende a fare debito. Il Governo di Bucarest vince un ricco arbitrato. E la zavorra da 37 miliardi si fa più pesante

Enel ha appena investito 157 milioni di dollari nel solare in Australia ma soprattutto ha dovuto spendere 400 milioni per una nuova acquisizione in Romania

Agli oltre quattrocentomila abruzzesi e marchigiani rimasti senza elettricità per giorni l’inverno scorso, e ai loro presidenti di Regione e ai molti sindaci che hanno chiesto invano la testa degli amministratori di Enel per quel clamoroso disservizio – a loro detta dovuto alla carenza di manutenzione – l’ex monopolista non si sbraccerà certo per far sapere che ha appena investito 157 milioni di dollari nel solare in Australia ma soprattutto ha dovuto spendere 400 milioni di euro per una nuova acquisizione in Romania. Sono passati appena pochi giorni dal rinnovo dei vertici aziendali da parte del Tesoro, e in contrasto col mandato dell’azionista pubblico che ha chiesto ad Enel di ridurre il suo debito di 37,6 miliardi, il gruppo stacca un maxi assegno che fa felice il governo di Bucarest. La società guidata da Francesco Starace si porta a casa infatti un altro 13,6% di due società già controllate, operanti nella regione rumena di Muntenia. L’operazione è avvenuta attraverso la controllata Enel Investment Holding (EIH) che ha acquistato da Sape, holding pubblica rumena, la nuova quota del capitale di E-Distributie Muntenia ed Enel Energie Muntenia. A seguito dell’operazione, EIH ha aumentato la partecipazione in EDM ed EEM a circa il 78% del capitale sociale. Un incremento dunque del tutto inutile dal punto di vista del controllo, tanto che Enel aveva cercato invano di fare questa nuova spesa. Operazione non riuscita perchè Sape ha esercitato una put option (opzione di acquisto) su Enel. In origine la holding rumena aveva chiesto circa 520 milioni, ammontare contestato da EIH. Sulla vicenda nel 2014 Sape aveva quindi avviato un arbitrato alla Camera di Commercio Internazionale di Parigi, nel corso del quale aveva chiesto, oltre al pagamento del corrispettivo, circa 60 milioni di interessi. Il lodo arbitrale del 3 febbraio scorso ha fissato in circa 400 milioni il prezzo di acquisto delle partecipazioni oggetto della put option. E adesso a Enel non è rimasto da far altro che pagare, ringraziando pure per lo sconto – si fa per dire – ottenuto in sede di arbitrato.

Soldi a fiumi – Solo pochi giorni fa il responsabile di Enel in Romania, Georgios Stassis, ha fatto sapere che il gruppo intende ulteriormente rafforzare la sua presenza nel Paese dell’Est europeo con un nuovo investimento di 151 milioni quest’anno e altri 178 entro la fine del 2018, portando così a 3 miliardi gli investimenti su quello Stato. Cifra già adesso superata, con la quale almeno li si potenzierà una rete che serve 2,7 milioni di rumeni, con 35 milioni di metri di smart grid (reti intelligenti).