Spoglio a rilento. I sovranisti gridano al complotto

A scatenare i cospirazionisti un tweet del leghista Claudio Borghi. Ma al Viminale c'è il suo ministro.

Spoglio a rilento. I sovranisti gridano al complotto

Per “complottista” nel vocabolario Treccani si indica chi ritiene che dietro molti accadimenti si nascondano cospirazioni, trame e complotti occulti. Ebbene, dietro lo spoglio lumaca che ha caratterizzato lo scrutinio delle elezioni regionali in Sardegna non sono mancati neanche questa volta i complottisti. A scatenarli per esempio è stato un tweet del senatore della Lega, Claudio Borghi. “Io un sistema con 10 sezioni scrutinate dopo tredici ore dalla chiusura dei seggi non l’ho mai visto”, ha commentato in tarda mattinata il senatore.

A scatenare i cospirazionisti un tweet del leghista Borghi. Ma al Viminale c’è il suo ministro

I suoi follower si sono immediatamente scatenati. “Le certezze sulla trasparenza delle operazioni di spoglio cominciano a non essere più così granitiche”, ha commentato Marco. Per Gabriella “c’è qualcosa di strano…”. E un altro chiede: “Puzza di brogli?”. E ancora: “Ci saranno un sacco di gnometti piddini che compilano schede come se non ci fosse un domani”. Per Celeste, “c’è qualcosa che non quadra”. Alessandro è sicuro: “A suo tempo a Messina ho analizzato i dati (schede bianche, nulle e voti disgiunti) e statisticamente i brogli erano CERTI”. Per Stefano è tutto molto strano: “Ma non ci sono osservatori ai seggi?”. E Roberto spiega che “i soliti comunisti stanno visionando le schede decidendo quali gettare e quali no”.

Ma c’è anche chi fa notare a Borghi che il governo uscente è sostenuto dalla Lega e che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è in quota sempre Lega. “Io un senatore leghista che attacca per il flop dello spoglio il presidente in carica Solinas, della sua coalizione, non l’avevo ancora mai visto. E mi fa piacere vederlo”, dice un internauta. E Isidoro invita il senatore a chiedere le dimissioni del ministro. C’è, poi, chi la butta sull’ironia. “Quando finalmente il centrodestra governerà sia l’Italia sia la Sardegna questo scandalo finirà”. Ilario rilancia: “Bene svegliato. Chi è ministro dell’Interno? Chi governa a tutt’oggi la regione?”.

E ancora, Axel: “Guarda caso al governo della regione (e del ministero dell’Interno) c’è la Lega”. Fiocca l’ironia anche a sinistra sullo spoglio lumaca. Dalia fa notare che “non è uno spoglio ma uno spogliarello: siamo ancora fermi al guanto”. E un meme rifà il look alla bandiera sarda: al posto dei 4 mori compaiono quattro rotelle che girano. Interviene anche Luigi Marattin di Iv: “Ci sono alcune cose, in questo Paese, alle quali oramai siamo abituati e non fanno neanche più notizia. Ma che sono totalmente folli. Come il non avere risultati neanche di una sezione tre ore e mezza dopo l’inizio dello spoglio, in una consultazione in cui votano poche centinaia di migliaia di persone”.

Lo scrutinio lumaca, in realtà, ormai è una tradizione consolidata in Sardegna

Lo scrutinio lumaca, in realtà, ormai è una tradizione consolidata in Sardegna, così come lo sono la lentissima trasmissione e condivisione dei dati ufficiali delle elezioni regionali. Nel 2019, a distanza di giorni dalla domenica del voto, ancora il quadro dei voti ottenuti dai singoli consiglieri non era ancora definitivo e non si conosceva la composizione del nuovo Consiglio regionale. Ci volle quasi un mese per la proclamazione ufficiale dei sessanta consiglieri regionali eletti e del governatore. E nel 2014 le cose non andarono meglio.