Sprint sulle unioni civili. E i centristi minacciano Renzi. Per Ncd è una forzatura riconoscere uguali diritti

Ecco, a prima vista potrebbe anche sembrare un atto svincolato da tutto. Eppure ha tutto il sapore del documento politico, calato come un asso nella manica nel momento più difficile della partita.  “Si potrebbe dire che lo spirito famigliare è una carta costituzionale per la Chiesa: così il cristianesimo deve apparire, e così deve essere”. A sostenerlo è Papa Francesco,  lapidario come non mai, durante l’udienza generale. E lo fa con il chiaro obiettivo  di porre l’idea della famiglia al centro della missione stessa della Chiesa, nel momento in cui i vescovi di tutto il mondo, riuniti nel Sinodo, si confrontano su come la Chiesa debba oggi interpretare la sua sollecitudine e cura verso questo istituto, rapportandosi a una società che cambia. E che sta cambiando in fretta.  Tanto che dopo la battaglia per la riforma del Senato la politica si appresta a vivere la guerra delle Unioni civili. Conflitto sul quale il documento del Papa non potrà non pesare.  Sarà per questa ragione  che dal governo è partito un input ben preciso: chiudere la “pratica Senato”. A sbloccare la strada verso l’accordo nel Pd sui nodi rimasti aperti nel ddl riforme sono stati sia il segnale arrivato negli scrutini segreti ( anche se la maggioranza è scesa fino a 143 voti), sia la tensione con i centristi sulle unioni civili. La valutazione è stata quella di chiudere almeno uno dei fronti aperti. Sul versante dei rapporti con i centristi, la questione va oltre il punto delle unioni civili. Nel Pd si guarda con attenzione ai movimenti di un’area al momento piuttosto friabile e una deflagrazione della componente centrista viene presa in considerazione. L’accordo sulle riforme è stato suggellato nella pausa dei lavori del Senato in una serie di riunioni tra governo, Pd e maggioranza. Dunque la dead line del 13 ottobre potrebbe essere rispettata. Per questa ragione la capigruppo del Senato, nella quale il presidente dei senatori Luigi Zanda chiederà di incardinare le unioni civili in aula il 14 ottobre, potrebbe essere fondamentale, dato che è stato presentato il nuovo testo del ddl sulle Unioni civili. Testo che, tuttavia, non riscontra il favore di gran parte di Area popolare, mentre anche all’interno del Pd ci sono alcuni malumori. Fonti di maggioranza confermano l’intenzione, condivisa con il governo, di voler incardinare il ddl per l’Aula del Senato subito dopo il via libera alle riforme. Nel ddl, le Unioni civili assumono il nome di “specifica formazione sociale”, che si ha tra persone “dello stesso sesso”. Si legge all’articolo 1: “Due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni. L’ufficiale di stato civile provvede alla registrazione degli atti di unione civile tra persone dello stesso sesso nell’archivio dello stato civile”. Le due persone che danno vita a un’unione civile saranno chiamate “coniugi”. Si legge infatti nel testo del ddl: “Le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole “coniuge”, “coniugi” o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche alla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.  I dubbi, però al momento sono superiori alle certezze.