Abbuffata in Campidoglio. Uno staff faraonico per Gualtieri. La denuncia del consigliere di opposizione Santori: “Esercito di 80 persone al costo di 20 milioni in 5 anni”

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si prepara a una mega infornata di 83 persone nel suo staff e in quello dei suoi assessori.

Chi più ne ha più ne metta. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si prepara a una mega infornata di 83 persone nel suo staff e in quello dei suoi assessori. Una scorpacciata che costerebbe nei cinque anni ben venti milioni di euro. A fare i conti e a denunciare l’ingordigia dell’ex ministro dell’Economia sono stati i consiglieri leghisti capitolini.

LA RESA DEI CONTI. Oggi è chiamata a far luce sull’infornata delle assunzioni in Campidoglio la commissione Trasparenza, su richiesta dalla Lega. “Contiamo di avere ampi chiarimenti in merito alle oltre 80 persone entrate nello staff del sindaco Gualtieri. Siamo di fronte a contrattualizzazioni molto discutibili che si aggiungono alle nomine poco chiare di alcuni dirigenti”, dichiara il consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori, che aveva chiesto la tempestiva convocazione al presidente Andrea De Priamo dell’organismo consiliare preposto al Controllo, garanzia e trasparenza dell’attività amministrativa di Roma Capitale.

“Un’infornata di decine di nuovi collaboratori dei quali abbiamo diritto, come tutti i cittadini romani, di verificare requisiti, capacità e adeguatezza all’incarico cui sono destinati, soprattutto se andiamo a fare il calcolo puntuale dei costi, che si aggirano sui 4.036.000 per un solo anno, 20 milioni di euro per i prossimi 5 anni”, prosegue il consigliere.

“Non è certo questo il modo di rispettare i criteri di economicità ai quali l’Amministrazione deve ispirarsi. Ogni giorno ascoltiamo richiami alla razionalizzazione delle spese e alla valorizzazione del personale interno. Richieste che sono evidentemente del tutto ignorate dalla coalizione che siede sul Colle capitolino”. conclude Santori. Che è pronto a scommettere sul fatto che non finisce qui. Ovvero se già ci si avvia verso livelli record, con il numero di 83 unità, quasi con certezza si prevedono nuove infornate.

MERITOCRAZIA ADDIO. Quanto meno che le infornate avvengano in base a criteri meritocratici e non in base a criteri di partito, si fa notare con malizia. La Lega cioè chiede che venga fatta chiarezza sulle competenze reali di chi ha ricevuto gli incarichi e chiede di verificare che a guidare le assunzioni siano state le reali competenze dei candidati e non il metro di fiducia al capo e ai suoi assessori.

PROBLEMI IRRISOLTI. Un’infornata che costa cara e che fa a botte con la totale inerzia che si sta registrando a Roma, da quando la Capitale è entrata nell’era Gualtieri, sui grandi problemi che zavorrano la città, a partire dal capitolo rifiuti. E nonostante le lodi sperticate che al nuovo sindaco vengono tributate dal suo collega di partito e presidente della Regione Lazio. Come fa notare il Movimento Cinque Stelle.

Nicola Zingaretti (leggi l’articolo) “fa il duecentesimo endorsement al sindaco Roberto Gualtieri, affermando, bontà sua, che sui rifiuti è stato fatto un grande lavoro e che le sorti del piano industriale sono leopardianamente magnifiche e progressive. Tutto bello, sole, amore, cuore, rose e fiori. Peccato che Roma sia ancora in piena emergenza e le strade un immondezzaio a cielo aperto”, dice Daniele Diaco, consigliere capitolino del M5S.

“A quando l’inizio della fine delle menzogne zingarettiane? Almeno quando eravamo noi al governo della Capitale si limitava a metterci i bastoni fra le ruote, adesso si è trasformato in una lavatrice a ciclo continuo di false promesse”, conclude.