Mano pesante contro i giornalisti che dispiacciono a magistrati e politici. La Commissione Giustizia del Senato ha approvato all’unanimità un emendamento che inserisce nel ddl per il contrasto alle intimidazioni degli amministratori locali anche le toghe e i politici nazionali. Il provvedimento prevede pene più severe per i giornalisti riconosciuti colpevoli di diffamazione a carico di un soggetto che appartiene a queste particolari categorie protette. La pena massima della diffamazione, manco fosse un reato di sangue, sale così da 6 a 9 anni di reclusione. Per una rapina in banca si prende di meno. Significativo il voto compatto dei senatori.
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