Stipendi ai parlamentari. Meno soldi NO. Razzi (FI): i tagli sono soltanto uno spot. Pure i grillini pensano ai c… loro

Il senatore Antonio Razzi ha rispolverato il suo vecchio evergreen: “Tutti si fanno i c…. propri. È inutile girarci intorno perché questa è la verità”

Non poteva esserci occasione migliore della battaglia Cinque stelle sul taglio degli stipendi parlamentari per ritirare fuori il suo famoso motto su opportunismo politico e tornaconto economico. E così il senatore azzurro, Antonio Razzi, ha rispolverato il suo vecchio evergreen: “Tutti si fanno i c…. propri – ha detto a La Notizia – È inutile girarci intorno perché questa è la verità”.

Si riferisce alla proposta Lombardi che ieri dall’Aula è tornata in Commissione?

Sì. È evidente che i Cinque Stelle stanno facendo il loro mestiere. E cioè invogliare sempre più persone a votare per il Movimento. Ma i parlamentari M5s sanno benissimo che questa loro proposta è destinata a non vedere la luce. Danno battaglia solo per guadagnarsi una stella in più. Ma vorrei aggiungere una cosa importante.

Prego.

Su questo tema dei tagli agli stipendi, sette anni fa ho presentato anch’io un provvedimento. Ero ancora nell’Idv. Ma nessuno l’ha mai sottoscritto, neppure nel mio partito d’allora. All’epoca avevo calcolato un risparmio di circa 100 milioni di euro che avrebbero dovuto alimentare un Fondo di solidarietà a sostegno delle emergenze e della povertà ed essere gestito direttamente dal Parlamento.

Vuole dirci che condivide la battaglia grillina?
Voglio dire che non sono poi così originali.

Approva o no?
Oggi è una proposta fuori tempo massimo. I costi per venire a Roma e per viverci sono alti e i politici non potrebbero farcela.

Bisogna sfatare il mito grillino della politica senza soldi, insomma?
Non si può fare politica in questo modo. Un tempo gli onorevoli erano chiamati così perché erano solo coloro che avevano i soldi o erano figli di papà. E, poi, diciamo la verità.

Quale?
Il primo interesse di tutti sono i cavoli propri. Ognuno si fa i c…. suoi. Sarà volgare ma è così.

Il suo vecchio motto.
Che torna di moda. Mi rendo conto che se queste parole le dice un senatore non è bello. Ma purtroppo è la verità e io con la verità vado sempre a testa alta.

Vale anche per il Movimento, secondo lei?
Fanno pura propaganda politica, ma attenzione perché i grillini ci possono lasciare le “zampe”. Pure Rifondazione comunista negli anni di opposizione prometteva mare e monti. Con l’approdo in maggioranza e Bertinotti presidente della Camera, poi, ha fatto flop, non potendo più mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Della serie si promette oro e poi non arriva neanche lo stagno. Pure le restituzioni Cinque Stelle sono un’operazione mediatica.

In realtà, i Cinque Stelle rendicontano.
Non lo metto in dubbio. Ma la vera prova è la quotidianità. Io, per esempio, cerco di vivere da operaio come ho sempre fatto. Vado in alberghi da operai, dove non c’è neanche una stella. L’unica stella sono io che ci sto dentro.

Fa anche donazioni?
Ho fatto sempre beneficenza nella mia vita perché mi fa sentire leggero. Con gli incassi del mio cd, per esempio, ho aiutato un ragazzo di 23 anni che è rimasto paralizzato in seguito a un incidente stradale. Ma questo cd l’ho realizzato di tasca mia. Così come sono mie risorse, senza chiedere mai rimborsi spese, quelle che impiego per i viaggi di lavoro. Rifletta su una cosa.

Mi dica?
Quando parto per la Corea o la Mongolia, le spese di viaggio e albergo le pago col mio stipendio da senatore. E sono felice perché si tratta di una spesa nell’interesse della Nazione. Ma se non prendo una lira chi me lo fa fare di partire? Passerebbe in secondo piano pure il bene del Paese.

La proposta M5s è senza futuro?
Ma dove deve andare.