Strage di Bologna, Bolognesi: “Ha mentito in Parlamento difendendo i terroristi. Nordio deve chiedere scusa”

Parla Paolo Bolognesi (Associazione vittime della strage di Bologna): "Nordio ha rischiato di mandare a monte il processo contro Ciavardini".

Strage di Bologna, Bolognesi: “Ha mentito in Parlamento difendendo i terroristi. Nordio deve chiedere scusa”

Quest’anno la vigilia dell’anniversario della strage di Bologna è stata a dir poco agitata a causa della lunga scia di polemiche politiche. Paolo Bolognesi, presidente Associazione familiari vittime della strage di Bologna, ci può spiegare cosa sta succedendo?
“La fermo subito, non sono polemiche politiche. Stiamo parlando di un ministro della Giustizia che ha detto delle balle in Parlamento per tutelare un terrorista. Capisce da solo che si tratta di tutt’altro”.

A cosa fa riferimento?
“Come ho già avuto modo di dire in un’altra intervista, dalle parti del governo assistiamo a manifestazioni sgradevoli di amici dei terroristi. O quantomeno in sintonia con i loro interessi. Mi riferisco a quanto detto in Aula da Carlo Nordio. Parliamo del ministro della Giustizia, non di una persona qualunque, che per tutelare dei terroristi ha avuto l’ardire di raccontare vere e proprie menzogne parlando apertamente dell’esistenza di una giurisdizione affermata sull’annullamento dei processi quando i giudici popolari superano i 65 anni, cosa assolutamente non vera, e che esiste una sentenza della Corte di Cassazione a sezioni riunite sull’argomento, altra cosa che le assicuro essere falsa. Davanti a questi fatti come si può parlare di polemiche politiche? Tuttavia ci tengo a fare una precisazione ulteriore”.

Prego.
“Il Parlamento dovrebbe tutelarsi per evitare che un ministro vada lì a dire delle balle con cui tutelare dei terroristi. È qualcosa di estremamente grave e su cui non si può passare”.

Che cosa dovrebbe fare il guardasigilli?
“Quanto meno chiedere scusa ai familiari e dire ‘mi sono sbagliato’. Non lo voglio fucilare all’istante o chiederne le dimissioni perché non è quello che mi interessa. È stato uno scivolone clamoroso e lui deve ammettere di aver detto una grandissima baggianata. Poi politicamente faranno tutti i discorsi e le polemiche che vogliono ma lui deve scusarsi, su questo non si può transigere”.

Ma nel concreto le parole di Nordio hanno avuto qualche peso?
“Assolutamente si. Noi a causa di quell’intervento lì abbiamo rischiato di avere l’annullamento di primo grado del processo contro Ciavardini. Due anni di lavoro, più tutto il precedente, che rischiavano di andare in fumo per delle parole assolutamente sbagliate. Si tratta di qualcosa di clamoroso a cui stento ancora a credere”.

A rappresentare il Governo alla commemorazione sarà il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ex prefetto del capoluogo emiliano. C’è qualcosa che vorrebbe chiedergli?
“Sono sicuro che lo incontrerò e può star certo che gli farò numerose domande. Sicuramente una sarà su cosa ne pensa delle balle che ha detto Nordio in Parlamento”.

Meloni rinuncerà al negazionismo e riconoscerà la matrice fascista?
“Onestamente non lo so. Farà quello che ritiene opportuno fare. Tenga presente che nel momento in cui arriva il ministro Matteo Piantedosi, non parliamo di certo dell’ultimo arrivato e nemmeno di un sottosegretario ma di un peso da novanta che conosce bene questa vicenda, vuol dire che il governo è rappresentato. Credo sia un gesto importante e da sottolineare. Detto questo non voglio suggerire alla Meloni che cosa fare perché come Presidente del Consiglio sono certo che ha ben chiaro cosa debba fare”.

Ma secondo lei l’attuale maggioranza sta facendo del revisionismo storico?
“Adesso lo vedremo perché saranno i fatti a parlare da soli. Quello che a me interessa è che i processi vengano fatti nei tribunali e non in mezzo alla strada”.

Intanto prosegue il processo a Bellini e Cavallini, i due terroristi neri condannati in primo grado all’ergastolo. Crede che una volta conclusa questa pagina giudiziaria, si potrà finalmente dire che ‘giustizia è fatta’?
“Procediamo per gradi. Prima portiamo alla conclusione questo procedimento, poi vedremo quali altri passi fare. Del resto a mio parere la vicenda non si concluderà qui perché di storie ancora da accertare e raccontare ce ne sono ancora tante”.

 

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