Strage di Capaci, spunta un nuovo pentito. Si tratta del pescatore che aiutò i mafiosi a recuperare l’esplosivo della II guerra mondiale in fondo al mare

Nuovi particolari interessanti sulla strage di Capaci potrebbero venire presto grazie alla testimonianza di Cosimo D’Amato. Il pescatore, già condannato per la strage a 30 anni con rito abbreviato, ha deciso di collaborare per fare luce sulla morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della Polizia di Stato. D’Amato avrebbe avuto un ruolo strategico nel recuperere, in fondo al mare, l’esplosivo della seconda guerra mondiale.  Alla sbarra, accusati di strage, ci sono Salvo Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello. Il processo d’Appello in abbreviato, che vede imputati anche Giuseppe Barranca e Cristofaro Cannella, condannati all’ergastolo in primo grado, inizierà il prossimo 14 ottobre a Caltanissetta. L’ex poliziotto Giovanni Aiello, che secondo gli inquirenti e alcuni collaboratori di giustizia avrebbe ricoperto un ruolo nell’ambito delle stragi in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, si è avvalso della facoltà di non rispondere.