Strage di migranti in Libia. La missione italiana continua. Il Parlamento proroga la permanenza del nostro contingente e gli aiuti alla Guardia costiera libica

Via libera alla Camera ai nuovi finanziamenti per le missioni internazionali in cui è impegnata l’Italia. A partire da quella in Libia, su cui il Pd ha deciso di astenersi. Un provvedimento approvato nello stesso giorno in cui la guerra civile nella ex colonia ha provocato una strage all’interno di uno dei centri di detenzione per migranti. Più nello specifico, Montecitorio ha approvato all’unanimità la deliberazione del Consiglio dei ministri sulla partecipazione dell’Italia a missioni internazionali nel 2019, con 505 voti favorevoli. Sul rifinanziamento della missione in Libia e il sostegno alla Guardia costiera libica la mozione ha invece incassato 387 sì, 16 no e 3 astensioni.

IL DRAMMA. All’alba di ieri, in un raid aereo che ha colpito un centro di detenzione per migranti illegali vicino Tripoli, hanno perso la vita circa 44 persone e altre 130 sono rimaste ferite. Giovani africani che cercavano di imbarcarsi per cercare fortuna in Europa, bloccati, imprigionati in Libia e diventati vittime innocenti di uno scontro sempre più fuori controllo. Una strage che ha sollevato sdegno a livello internazionale e portato all’intervento anche dell’Onu. Noi abbiamo ripetutamente chiesto la cessazione delle ostilità e ribadiamo che l’unica soluzione, in Libia, è una soluzione politica”, ha scritto in un tweet il premier Giuseppe Conte.

“Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni Unite”, ha dichiarato il ministro degli esteri, Enzo Moavero Milanesi. “Spero che la comunità internazionale si svegli, la responsabilità è di Haftar. è un atto criminale, come sono criminali gli attacchi agli obiettivi civili, aeroporti e ospedali civili”, ha aggiunto il ministro dell’interno, Matteo Salvini. “Non avevamo ordini di prendere di mira il centro – ha detto il generale Khaled el-Manjoub, portavoce delle forze del generale Khalifa Haftar – le forze governative sfruttano i migranti come scudi umani piazzandoli in depositi di munizioni”.

IL VOTO. Un giorno particolarmente difficile per votare il rinnovo dei finanziamenti per le missioni internazionali, approvato alla fine alla Camera e ora in attesa del via libera anche dal Senato. E proprio sulla Libia è intervenuto anche il ministro della difesa, Elisabetta Trenta. “In Libia continueremo a offrire supporto medico e assistenza ai civili – ha scritto in un post su Facebook il ministro della difesa – tenendo alta l’attenzione sulla crisi. Ribadisco – ha aggiunto – che la nostra politica seguirà quella della Coalizione internazionale e saremo attenti affinché non si verifichino ingerenze. La stabilità libica interessa tutti e dovranno essere i libici a scegliere il proprio futuro”.

Parole che si uniscono alle dichiarazioni della Trenta in aula, con cui ha specificato che il Mediterraneo rappresenta lo spazio nevralgico dell’azione italiana e che la priorità strategica di Roma continua ad essere la pacificazione e la stabilizzazione della Libia. Un particolare per giustificare il proseguimento della missione, con tanto di sostegno alla guardia costiera di Tripoli nei controlli sui barconi carichi di migranti: “Continuiamo a sostenere a livello bilaterale le istituzioni e la società civile libica con la missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia Miasit”.