Strutture sanitarie d’emergenza. La Campania arriva ultima

L'Agenzia Agenas boccia il governatore della Campania De Luca. Chi può, se ne scappa dai Pronto soccorso.

Strutture sanitarie d’emergenza. La Campania arriva ultima

Appena quattro mesi fa, dopo l’ennesima bocciatura dall’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si difendeva alla sua maniera: “I dati contenuti nel report dell’Agenas sono delle grandi palle”. Nel mirino, in quel caso, c’era la mobilità sanitaria regionale, con la Campania che risultava tra le regioni da cui ci si sposta maggiormente per andarsi a curare altrove. A una manciata di settimane da quella data, ecco materializzarsi il nuovo report e l’ennesima sonora bocciatura.

L’Agenzia Agenas boccia il governatore della Campania De Luca. Chi può, se ne scappa dai Pronto soccorso

Il focus dello studio in questo caso è la rete dell’emergenza-urgenza tempo-dipendente. Dal rapporto Agenas emerge che al primo posto per assistenza e presa in carico c’è la provincia autonoma di Bolzano. Sul podio anche Veneto e Lombardia. Mentre le performance peggiori sono state registrate al Sud, in Sardegna ma soprattutto in Campania. L’indagine è condotta nel 2023 analizzando i risultati del monitoraggio rispetto al 2022. Un dato che preoccupa sono anche gli abbandoni del Pronto soccorso da parte dei pazienti, con percentuali elevate in Campania, Sardegna e Sicilia (oltre il 6% della media nazionale).

Per quanto riguarda invece la Rete cardiologica, emerge che le tre regioni maggiormente virtuose sono Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, mentre in fondo alla classificazione troviamo ancora regioni meridionali come la Calabria e la Sicilia, ma figurano anche Valle d’Aosta e Sicilia. Per Manuel Ruggiero, medico e presidente dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, in Campania bisognerebbe ripartire “dall’organizzazione della medicina territoriale che abbraccia sì il pronto soccorso, ma soprattutto la medicina di famiglia e la continuità assistenziale. Se queste non sono in sinergia, ma soprattutto se l’utenza non segue dei semplici passaggi obbligati, tutto va in tilt.

Per la consigliera regionale Muscarà (Misto), è fallito il salto di qualità promesso nelle prestazioni

La Campania ha retto durante la pandemia e questo dimostra che il sistema riesce a sopportare situazioni di “overboard”, ma bisogna intervenire culturalmente sui pazienti che ancora oggi bypassano la telefonata al proprio medico di famiglia. L’unica colpa imputabile alla Regione Campania – conclude Ruggiero – è nei ritardi delle erogazioni di visite ed accertamenti specialistici, che inevitabilmente riversano l’utenza al pronto soccorso”. La consigliera regionale del Gruppo Misto Maria Muscarà ricorda che “nel 2017 De Luca annunciò che saremo stati la prima regione in Italia per prestazioni sanitarie.

Stesso annuncio ribadito un anno fa. La verità è che il sistema Campania non funziona e lo pagano i pazienti ogni giorno sulla propria pelle. Così come gli operatori sanitari, che all’ultima Commissione Sanità, disertata da governatore e da chi ne fa le veci, hanno lanciato l’allarme, sostenendo che il sistema d’assistenza e cura regionale potrebbe crollare da un momento all’altro”.