Caos ieri all’udienza della Corte Suprema sul delicato caso legato allo stupro perpetrato da alcuni militari dell’esercito israeliano su un detenuto palestinese nella prigione di Sde Teiman. Il presidente della Corte, Yitzhak Amit, ha dovuto interrompere i lavori e poi riprenderli a porte chiuse, dopo che sono volate grida e gravi insulti contro i magistrati da parte del pubblico presente. Tra loro anche alcuni accusati delle violenze.
La corte deve decidere su Yifat Tomer-Yerushalmi
Uno dei soldati riservisti sotto accusa per le violenze commesse contro il detenuto ha urlato ai magistrati: “Siete spazzatura. Siete dei kapò!”, accusandoli di essere a favore dell’ex procuratore generale militare Yifat Tomer-Yerushalmi, l’ex magistrata che aveva diffuso il filmato della terribile aggressione. E proprio sul giudice destinato a condurre le indagini sul caso dell’ex Procuratore Generale Militare era chiamata a esprimersi la Corte.
Il procuratore generale ricusato dal ministro Levin
Il ministro della Giustizia Yariv Levin ha infatti ‘ricusato’ il procuratore generale Gali-Baharav Miara, accusandola di parzialità, e ha indicato il giudice distrettuale in pensione Yosef Ben-Hamo. Quest’ultimo tuttavia non avrebbe l’anzianità necessaria per essere considerato “un alto funzionario pubblico” come richiesto. Il tribunale “non è un luogo per dimostrazioni e molestie”, ha sottolineato Amit, facendo sgomberare l’aula. “Non conosco nessun Paese democratico in cui le persone si comportino in questo modo davanti alla Corte Suprema”, ha aggiunto, “Questo è un duro colpo alla separazione dei poteri e alla democrazia israeliana”.
Tra i facinorosi, spiccava la nota parlamentare del Likud, Tally Gotliv, che ha interrotto più volte l’udienza e anche su Twitter si è prodigata con messaggi sferzanti contro i giudici.