Nella notte si è registrato un altro massiccio attacco russo sull’Ucraina, con 14 missili – di cui due ipersonici ‘Kinzhal’ – e 31 droni: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev. Intanto è salito ad almeno 16 il bilancio delle vittime dell’attacco russo di sabato a un megastore di Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale: lo hanno reso noto le autorità locali.
“Solo i pazzi come Putin sono capaci di uccidere e terrorizzare le persone in un modo così spregevole”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Zelensky ha poi lanciato un appello diretto ai leader di Usa e Cina – Joe Biden e Xi Jinping – perché partecipino alla conferenza di pace sull’Ucraina, in programma in Svizzera dal 15 giugno.
La coordinatrice umanitaria dell’Onu per l’Ucraina, Denise Brown, ha condannato l’attacco russo definendolo “assolutamente inaccettabile”. “Sono sconvolta e scioccata dalle terrificanti notizie che arrivano da Kharkiv”, si legge in un messaggio pubblicato sul sito dell’Onu. E ancora: “Gli attacchi delle Forze Armate della Federazione Russa contro i civili e le infrastrutture civili devono finire – ha concluso -. Dirigere intenzionalmente un attacco contro infrastrutture civili è severamente vietato dal diritto internazionale umanitario. I civili devono essere protetti”.
Stoltenberg contro la Cina, messaggio di Crosetto alla Nato
“La Cina afferma di voler mantenere buoni rapporti con l’Occidente. Allo stesso tempo, Pechino alimenta la guerra in Europa. Non si possono avere entrambe le cose”, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista all’edizione domenicale del quotidiano tedesco Welt.
“C’è un chiaro aumento delle vendite di parti di macchinari, microelettronica e altre tecnologie che Mosca utilizza per produrre missili, carri armati e aerei da utilizzare contro l’Ucraina”, ha aggiunto Stoltenberg. In questo modo, la Cina sta mettendo a repentaglio la cooperazione con i Paesi occidentali, scrive il giornale.
Mentre il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sostiene in un’intervista a La Stampa che “non esiste un segretario Nato o una nazione che decide la linea per tutte le altre”.
Così il ministro commenta l’invito del segretario generale della Nato, Stoltenberg a porre fine al divieto di usare armi per colpire obiettivi militari in Russia, sottolineando che “vale per Stoltenberg. Ma vale anche per Macron, quando ha detto ‘Manderemo i nostri soldati in Ucraina’”.