Successo, amore e terrore: il mito di Diabolik festeggia 61 anni

Il mito di Diabolik festeggia 61 anni: nuovo traguardo per il personaggio che ha trasformato il negativo in positivo.

Successo, amore e terrore: il mito di Diabolik festeggia 61 anni

Chi è Diabolik? La sua identità continua ad essere avvolta nel mistero. Sappiamo però che oggi compie gli anni, 61 per l’esattezza. È infatti dal primo novembre 1962 che gli accaniti lettori del fumetto sperano di saperne qualcosa in più. Il primo numero si titolava “Il re del terrore”, tascabile, e costava 150 lire. E già, all’epoca c’era la vecchia cara lira, anche se il nostro eroe preferiva gioelli e oggetti preziosi.

Ladro di professione, famelico, dagli occhi magnetici, elegante ma anche ligio ad un suo ferreo codice d’onore. Un Robin Hood moderno? Assolutamente no, perché il bandito leggendario rubava ai ricchi per donare ai poveri mentre il ladro dagli occhi di ghiaccio trafuga refurtiva per miliardi che tiene per sé e l’amata Eva. Questo vuol dire che in fondo ha un cuore buono? Le risposte sono discordanti, è noto però che i sentimenti, nonostante l’attività criminale, facciano parte della sua vita come l’amore, l’amicizia e la gratitudine.

Il velo del mistero su Diabolik

Il personaggio creato da Angela Giussani, autrice anche delle prime sceneggiature, poi affiancata dal numero 14 della serie dalla sorella Luciana, deve il sucecsso anche al formato tascabile, scelto per agevolare i viaggiatori in treno, che quotidianamente dalla loro finestra osservavano correre nella stazione di Milano. Maggiori informazioni sulla vita dell’uomo mascherato si iniziano ad avere nel 1968 in “Diabolik, chi sei?”. Si scopre così che è l’unico superstite, neonato, di un naufragio. Un evento che segna la sua vita, dopo che viene salvato e cresciuto da una banda internazionale facente capo a “King”, personaggio che appare in alcuni flashback del protagonista.

Innovatore

Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza sono caratterizzati dalla formazione criminale, lo studio di lingue, tecniche e strumenti fondamentali per la creazione del profilo del ladro gentiluomo. Nel tempo inventa una modalità per rendere la plastica della maschera che indossa sottile quanto la pelle umana. Già nel primo numero troviamo però il suo alter ego, l’ispettore Ginko, uomo integerrimo che non scende a compromessi. Nella terza avventura “L’arresto di Diabolik”, nel 1963, entra in scena a salvarlo, quando tutto sembra perduto, la divina Eva (prima vittima e poi inseparabile complice). Lady Kant e l’affascinante criminale sono due facce della stessa medaglia: lei è algida ma chic, determinata e sensuale. Una coppia di banditi che ha fatto sognare il mondo. Oggi sono esattamente 61 anni di meritato successo, un personaggio diventato un cult internazionale e che vanta traduzioni anche in Argentina e negli Stati Uniti.

Diabolik al cinema

Non ha subìto l’avanzare del tempo il ladro più amato d’Italia: nel 2000 gli è stata dedicata la serie tv “Diabolik”; sono stati poi pubblicati una collana intitolata “Romanzi di Diabolik” e quattro libri firmati da Andrea Carlo Cappi. È apparso in vari spot pubblicitari, in un radio-fumetto di Rai Radio2 e ha incollato allo schermo anche i più giovani attraverso i videogames. Infine l’approdo sul grande schermo. Nel 1968 lo abbiamo visto in “Diabolik” di Mario Bava, nel 2019 in un lungometraggio firmato dai Manetti Bros. e nel documentario “Diabolik sono io”, diretto da Giancarlo Soldi. L’ultimo capitolo della trilogia diretta dai Manetti Bros., visto in anteprima all’ultima Festa del Cinema di Roma, arriverà nelle sale italiane il prossimo 30 novembre. E se qualcuno pensa che il nostro amato gentleman thief, come lo chiamano gli inglesi, sia prossimo alla pensione si sbaglia di grosso. Per Diabolik: “Nulla è più esaltante dell’idea di combattere contro il mondo intero”.