Sui droni russi l’Ue ha già deciso ma restano tanti interrogativi

Per l’Europa i droni sono stati una provocazione deliberata di Mosca. Il Cremlino insiste e rilancia: non minacciamo nessuno.

Sui droni russi l’Ue ha già deciso ma restano tanti interrogativi

Gli europei hanno già deciso. I presunti droni russi che hanno penetrato lo spazio aereo polacco sono stati una deliberata sfida lanciata da Vladimir Putin. “Abbiamo espresso la nostra posizione in modo molto chiaro anche con la nuova dichiarazione dei 27 sulla violazione intenzionale dello spazio aereo di uno stato membro dell’Ue da parte di droni e il fatto che siamo pienamente solidali con la Polonia. Detto questo, abbiamo anche convocato ieri (giovedì, ndr) gli inviati russo e bielorusso in riunioni separate in relazione a questa violazione”, ha detto la portavoce della Commissione Ue per gli affari esteri Anitta Hipper.

“Abbiamo anche ricordato che la Russia continua a portare avanti la guerra e che questo rappresenta una strada di escalation che colpisce i civili e danneggia anche le infrastrutture civili. Da parte nostra abbiamo trasmesso il messaggio che continueremo a sostenere l’Ucraina e ad aumentare i costi per la Russia”.

Sanzioni su sanzioni: l’unica risposta Ue a Mosca

I costi per la Russia ovvero ancora sanzioni. “Abbiamo appena esteso le nostre sanzioni alla Russia. Allo stesso tempo, stiamo completando il lavoro sul 19/o pacchetto, che prevede ulteriori restrizioni sulle vendite di petrolio russo, sulle petroliere fantasma e sulle banche”, ha annunciato l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.

Ritornando ai droni, ripetiamo: l’Europa ha già deciso. “Anche noi avremmo voluto che l’attacco con i droni alla Polonia fosse stato un errore. Ma non lo è stato. E lo sappiamo bene”, ha dichiarato il primo ministro polacco Donald Tusk in merito all’ipotesi ventilata dal presidente americano Donald Trump secondo cui l’incursione dei droni russi potrebbe esser stata “un errore”.

“Una ventina di droni non sono paragonabili a un attacco come quelli che subisce ogni giorno l’Ucraina, ma non sono nemmeno una delle tante esercitazioni militari o un semplice errore. E’ stato un mix tra una provocazione e un test su quale realistica potenza di penetrazione avessero queste armi e su come noi avremmo reagito. La risposta della Polonia e della Nato c’è stata ed è stata efficace”, ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ma qualcosa sulla storia dei droni non torna.

Le ipotesi in campo nella storia dei droni russi

Secondo il capo di stato maggiore delle forze militari della Bielorussia, Pavel Muraveiko, i droni russi in Polonia si erano persi. “Durante gli scontri aerei fra Russia e Ucraina nella notte, le forze per la difesa aerea Bielorussia hanno intercettato droni che hanno perso la loro traiettoria in seguito all’impatto con strumenti elettronici”, ha spiegato il generale.

Sul Fatto quotidiano il direttore di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani, contempla tre ipotesi, una delle quali non lontana dall’analisi del generale bielorusso. Tre, dice Gaiani, sono le ipotesi: provocazione di Mosca, incidente, operazione false flag.

Secondo la prima i russi avrebbero mentito negando di aver lanciato nulla contro la Polonia. Ma questa via sarebbe poco credibile. Lo dimostra il fatto che la Bielorussia, alleata di Mosca, abbia visto i droni, ne abbia abbattuti alcuni e abbia avvisato la Nato preventivamente.

Dunque la seconda ipotesi, dice Gaiani, è che i mezzi siano andati fuori rotta, per via degli strumenti elettronici ucraini. Infine la terza ipotesi è un attacco false flag. Kiev, d’accordo con Varsavia, potrebbe aver rimesso in condizione di volo dei droni abbattuti o caduti sul suolo ucraino.

Ma l’Europa ha già deciso

Ma l’Europa, dicevamo, ha già deciso: si è trattato di una provocazione di Mosca. “La Russia non ha mai minacciato nessuno. Non minaccia nemmeno i paesi europei. Non è stata la Russia ad avvicinarsi all’Europa con la sua infrastruttura militare. È stata l’Europa, in quanto parte della Nato – che è uno strumento di scontro, non di pace e stabilità – ad avvicinarsi sempre ai nostri confini”, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

Che, pur riconoscendo che a oggi c’è “una pausa” nei negoziati diretti tra Russia e Ucraina, ha detto che la Russia “resta pronta a seguire la via del dialogo pacifico” ma che “gli europei stanno disturbando”.

Secondo Peskov in Europa occidentale ci sono “sovraccarichi emotivi” per quel che riguarda le esercitazioni congiunte russo-bielorusse Zapad iniziate ieri. La stessa Nato, peraltro, ha dichiarato di non ravvisare una minaccia militare immediata dalle esercitazioni militari avviate da Russia e Bielorussia. Esercitazioni a cui la Polonia ha reagito schierando 40mila soldati ai confini.