Sul salario minimo il Cnel se la prende comoda

Sul salario minimo il Cnel di Renato Brunetta se la prende comoda: tempi strettissimi, ma non se ne parla prima di fine settembre.

Sul salario minimo il Cnel se la prende comoda

Il Cnel fa con comodo. La discussione sul salario minimo avverrà senza fretta, permettendo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di prendere tempo. Magari facendo in modo che si arrivi a fine ottobre, quando l’esecutivo potrà provare a nascondere l’affossamento della proposta delle opposizioni per introdurre la retribuzione minima di 9 euro l’ora in mezzo a qualche slogan elettorale della manovra.

Che il Cnel non avesse fretta lo aveva fatto intendere anche la stessa presidente del Consiglio quando ha dato due mesi di tempo per predisporre una proposta sul lavoro povero. L’istruttoria richiesta al Cnel, accompagnata da un quadro “dettagliato di osservazioni e proposte”, arriverà entro la seconda settimana di ottobre, assicurano dall’ente dopo la riunione del Consiglio di presidenza.

Tempi stretti, ma il Cnel fa con calma

I tempi, però, sono strettissimi. Considerando tutte le tappe sembra difficile che ci sia una lunga e attenta riflessione sui 9 euro l’ora e sul lavoro povero. Il Cnel ricorda che si è già tenuto un ciclo di audizioni e incontri tecnici, avviato a fine agosto, con Istat, Inps, Banca d’Italia, ministero del Lavoro e Ocse.

Il prossimo step è legato alla data dell’11 settembre, quando è fissato il termine per l’acquisizione di tutta la documentazione. Dati che verranno affidati alla nuova commissione Informazione e Lavoro, che svolgerà l’istruttoria di merito. Attesa entro la seconda settimana di ottobre.

Sul salario minimo tanta fretta o un rinvio

La fresca nomina dei 48 rappresentanti delle categorie produttive che completano la composizione dell’Assemblea dovrebbe portare all’insediamento di tutti i 64 componenti, ma solamente entro la fine di settembre. I tempi stretti riguardano la convocazione della nuova Assemblea generale: il Cnel auspica che possa avvenire entro la fine di settembre, ma sembra praticamente certo che non avvenga prima del 22 del mese, con una serie di adempimenti formali da concludere prima.

La convocazione servirà a eleggere, se si troverà subito un’intesa, i vicepresidenti del Cnel. Poi si dovrà convocare una seconda Assemblea per nominare la nuova commissione Informazione e Lavoro, a cui affidare l’istruttoria. Una volta terminato il lavoro della commissione, passerà tutto all’esame dell’Assemblea per le considerazioni finali. Insomma, considerando tutti questi passaggi nella migliore delle ipotesi la commissione avrà pochissimi giorni per preparare l’istruttoria. O prenderà più tempo rinviando tutto oltre i tempi previsti da Meloni.