Sulla riapertura della discarica di Albano Laziale l’Europa chiede spiegazioni a Gualtieri. E sullo sfondo già si profila un nuovo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles

Sulla riapertura della discarica di Albano Laziale l'Europa chiede spiegazioni a Gualtieri. E sullo sfondo già si profila un nuovo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles

Sulla riapertura della discarica di Albano Laziale l’Europa chiede spiegazioni a Gualtieri. E sullo sfondo già si profila un nuovo braccio di ferro tra Roma e Bruxelles

Sulla riapertura della discarica di Albano Laziale l’Europa chiede spiegazioni a Gualtieri. La Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha deciso, su richiesta dell’Eurodeputata e co-portavoce di Europa Verde, Eleonora Evi, di interpellare le autorità italiane competenti per far luce sulla questione relativa alla discarica di Magliano Romano. “Quella della cittadina laziale – dichiara Evi – è una vicenda che ha dell’incredibile: non sono bastati i 7 ricorsi vinti al Tar Lazio per far cambiare passo alle amministrazioni e alla politica locale, nonostante la conferma, da parte della giustizia amministrativa, della criticità di questa discarica di inerti e la non conformità alle regole europee”.

“Quel che è peggio è la volontà di trasformarla in una discarica di rifiuti speciali non pericolosi, violando in modo eclatante la direttiva europea sulle discariche che prevede, tra le altre cose, in primo luogo che ‘gli Stati membri provvedano affinché le discariche per rifiuti inerti siano utilizzate esclusivamente a questo scopo e in secondo luogo che per qualunque nuovo impianto si debbano rispettare dei criteri precisi di localizzazione, al fine di garantire un’adeguata distanza da luoghi sensibili, come scuole e centri abitati. È gravissimo, infatti, che a meno di 850 metri dalla discarica sorga una scuola primaria e che in prossimità vi sia un bacino idrico, con i relativi rischi di inquinamento della falda acquifera”.

Sulla riapertura della discarica di Albano Laziale l’Europa chiede spiegazioni a Gualtieri

“Assurdo, dunque, che si intenda creare ad arte deroghe insensate, modificando il Piano Rifiuti Regionale, e andando a costituire un pericoloso precedente, se consideriamo che solo nel Lazio sono presenti 40 discariche di inerti. A conferma di quanto sia illecita la deroga inserita nel Piano Regionale, che permetterebbe la riclassificazione di questo impianto a inerti, anche i deputati popolari e socialisti di altri Stati membri presenti hanno fermamente condannato la decisione delle autorità regionali” aggiunge.

“In un momento storico – puntualizza l’eurodeputata – in cui l’Europa punta decisa alla valorizzazione dell’economia circolare e al ripristino della biodiversità, attraverso leggi e strategie mirate, appare inconcepibile intraprendere la direzione opposta”.

“Il risultato di oggi è frutto di sforzi condivisi con i cittadini del territorio e l’impegno costante dell’Associazione Ecologica Monti Sabatini, che da anni si batte contro l’eventualità che il sito per inerti venga trasformato in discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Un’interpretazione distorta del Piano Regionale rifiuti, che indirizza verso l’autosufficienza di Roma, consentita da scellerati emendamenti proposto e pretesi soprattutto dal centro destra regionale” – dichiara Marco Cacciatore, consigliere regionale di Europa Verde Lazio.

“Confidiamo in un positivo riscontro da parte della Commissione europea affinché le legittime richieste dei cittadini trovino adeguata risposta. Sulla tutela della salute e il rispetto dell’ambiente non è possibile arretrare di un solo passo” concludono Evi e Cacciatore.