Elisa Pirro, capogruppo M5S in commissione Bilancio al Senato, che cosa ne pensa del disegno di legge di FdI che punta a semplificare e velocizzare gli sfratti per chi non paga l’affitto per due mesi consecutivi?
“Con l’approvazione definitiva della riforma della Giustizia il governo è in trance agonistica: tale proposta è l’ennesima arma di distrazione di massa rispetto a una Manovra intrisa di tagli e tasse. Gli sfratti escono dal cilindro ora per non parlare delle tasse sulla casa che aumentano”.
L’affitto è una delle voci che maggiormente incide sui redditi delle persone e secondo gli ultimi dati Istat aumentano le famiglie in povertà assoluta in affitto. Che fine ha fatto il piano casa annunciato in estate dalla premier?
“Andrebbe chiesto all’interessata se solo si degnasse di rispondere alle domande dei giornalisti. L’emergenza abitativa è un dramma: le destre hanno azzerato i fondi per il sostegno all’affitto e per la ‘morosità incolpevole’. Con la povertà record troppe famiglie non ce la fanno più. Sulle politiche abitative l’operato dell’esecutivo è desolante: c’è il nostro ddl incardinato, si parta da lì”.
Le audizioni di sindacati e associazioni datoriali sulla Manovra concordano sul fatto che non contiene risposte adeguate sulla crescita, sul fisco, sulla sanità e le pensioni.
“Questa legge di Bilancio è inutile. Serve solo a Meloni e Giorgetti per ricevere il plauso delle agenzie di rating, un tempo considerate dalla premier come una minaccia alla democrazia. Senza il Pnrr saremmo in recessione. Per Confindustria, che non può essere tacciata di simpatie per il M5S, avrà un ‘impatto nullo sul Pil’. Va completamente riscritta: presenteremo un corposo pacchetto di emendamenti per fare ciò”.
Il miglioramento del quadro di finanza pubblica lo stanno pagando i lavoratori e i pensionati, ha detto la Cgil.
“È così. La maggioranza parla di un ‘cambio di rotta sui salari’: pura propaganda. Gli stipendi sono inferiori dell’8,8% rispetto al 2021. Con Meloni i poveri assoluti hanno raggiunto la cifra record di 5,7 milioni e 6 milioni di dipendenti non arrivano a 1.000 euro al mese. A ingrassare sono solo le lobby delle armi, riempite di soldi da un governo supino ai diktat di Trump”.
L’operaio morto nel crollo della Torre dei Conti a Roma ancora una volta pone all’attenzione il problema della sicurezza sul lavoro.
“Cinque morti sul lavoro solo lunedì; 777 nei primi nove mesi del 2025, in aumento rispetto all’anno scorso. Il nuovo decreto non risolverà nulla: va istituita la Procura nazionale del lavoro e introdotto il reato di omicidio sul lavoro ma un governo pavido si oppone”.