Sulle tasse i comuni sono un disastro. Il flop della società di riscossione che doveva sostituire Equitalia. Dopo un anno è tutto fermo

di Stefano Sansonetti

Tutti i sindaci, per motivi che più elettorali non si può, avevano sbandierato a più non posso l’iniziativa. Calvalcando l’avversione dei contribuenti nei confronti di Equitalia, l’idea dell’Anci era stata quella di fondare una società nuova di zecca, l’Anci Riscossioni. Peccato che a quasi un anno dalla costituzione, il veicolo in questo momento si presenti come un’autentica scatola vuota. Non soltanto non ha combinato nulla a livello operativo, ma non ha trovato nemmeno quel partner privato con il quale avrebbe dovuto sostituire Equitalia nella delicatissima attività di riscossione dei tributi locali. Tra gli sponsor più convinti della società c’erano Graziano Delrio e Angelo Rughetti, all’epoca rispettivamente presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni e oggi nientemeno che ministro degli affari regionali in quota Pd e deputato nelle file dello stesso partito. Ma quel che è peggio è che la vicenda, per adesso del tutto fallimentare, rischia di avere strascichi di non poco conto con Romeo Gestioni, il gruppo che si era aggiudicato la gara per diventare partner dell’Anci Riscossioni. Procedura che, di fatto, è stata lasciata cadere nel vuoto.

La gara vinta da Romeo gestioni

Del resto la società dell’Associazione dei comuni, al momento “retta” dal sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, era nata proprio con l’obiettivo di trovare una società privata con cui accordarsi per riscuotere il tributi in modo “più umano”. Almeno questo era lo slogan. La gara serviva proprio a selezionare, sulla base delle offerte, il partner ideale, che in prospettiva sarebbe anche potuto entrare nel capitale di Anci Riscossioni. Alla gara hanno partecipato in tanti. Addirittura è scesa in campo Poste Italiane, il colosso pubblico guidato da Massimo Sarmi che tramite una società ad hoc sta tentando da tempo di inserirsi nel business.
Ebbene, alla fine il tutto si è risolto in un testa a testa tra Engineering e Poste Tributi da una parte e Romeo Gestioni dall’altra. Ma in realtà la partita non c’è stata, perché l’offerta economica più vantaggiosa è arrivata proprio dalla società dell’imprenditore Alfredo Romeo. A quel punto, però, sono subentrati altri intoppi.
In Anci non c’è nessuno che vuole dirlo apertis verbis, ma in via confidenziale si riesce a capire che l’associazione non sarebbe intenzionata a dar seguito all’esito della gara per alcune vicissitudini giudiziarie che hanno coinvolto l’imprenditore. In particolare una condanna a tre anni per corruzione decretata proprio qualche giorno fa dalla Corte d’appello di Napoli. Insomma, questo potrebbe essere l’appiglio per far cadere nel vuoto l’esito di gara.
Il gruppo Romeo, contattato da La Notizia, preferisce non commentare questi possibili sviluppi, ma si limita a ricordare che comunque la gara è stata vinta. Si vedrà.

Il vuoto di potere in Anci

Certo, su tutta questa situazione non ha inciso positivamente nemmeno l’attuale vuoto di potere nell’Anci. Delrio, come detto, è diventato ministro degli affari regionali nel governo guidato da Enrico Letta, lasciando vacante il posto di presidente. Rughetti, che dell’associazione era segretario generale, nel frattempo è diventato deputato del Pd. Si tratta dei due principali ideatori dell’Anci Riscossioni, che pertanto in questo momento si trova senza il supporto diretto dei due “padri”. E come al solito il tempo stringe, perché teoricamente il 30 giugno scade il mandato di Equitalia nella riscossione dei tributi locali, dopo infinite proroghe. L’Anci aveva promesso che si sarebbe presentata puntuale all’appuntamento, pronta a fornire ai comuni una riscossione meno “cattiva” di quella praticata da Equitalia. Naturalmente tutto questo non accadrà, a meno che qualcosa non si muova improvvisamente. In ambienti Anci, addirittura, c’è che dice che potrebbe scattare l’ennesima proroga. A quel punto la società pubblica di riscossione, presieduta da Attilio Befera, opererebbe per i conuni ancora un po’. Ma la situazione non può non dirsi caotica, se si considera che gli spot elettorali stanno precipitando la riscossione locale nel baratro. Da ultimo l’iniziativa del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che dopo un referendum ha deciso di abbandonare Equitalia. Magari per una città come Roma sarà anche possibile, ma cosa ne sarà della maggior parte dei comuni a cui era stata garantita l’assistenza della nuova società dell’Anci?

@SSansonetti