Summit Trump–Xi il 30 ottobre: la Casa Bianca conferma, cresce la tensione sulla guerra dei dazi

La Casa Bianca conferma il summit del 30 ottobre tra Trump e Xi. Oggi i negoziatori Usa-Cina si incontrano in Malaysia per discutere dei dazi

Summit Trump–Xi il 30 ottobre: la Casa Bianca conferma, cresce la tensione sulla guerra dei dazi

La Casa Bianca ha confermato ufficialmente che il presidente Donald Trump incontrerà il leader cinese Xi Jinping il 30 ottobre in Corea del Sud, a margine del vertice dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec). Lo ha annunciato la portavoce Karoline Leavitt, precisando che il bilaterale si terrà nella mattinata di giovedì, ora locale. L’incontro tra i due capi di Stato, già anticipato nelle scorse settimane ma mai formalizzato, arriva in un momento di forte tensione commerciale e diplomatica tra Washington e Pechino.

Il summit sarà l’ultima tappa del viaggio asiatico di Trump, che toccherà Malaysia, Giappone e Corea del Sud, con l’obiettivo di rilanciare il ruolo statunitense nella regione. La riunione con Xi precederà l’apertura ufficiale dei lavori dell’Apec e avrà un valore strategico cruciale: sarà infatti il primo faccia a faccia tra i leader delle due maggiori economie mondiali dopo mesi di scontro sui dazi, i controlli tecnologici e le terre rare.

Negli ultimi giorni, la tensione è salita ulteriormente dopo la decisione delle principali compagnie petrolifere statali cinesi – PetroChina, Sinopec, CNOOC e Zhenhua Oil – di sospendere l’acquisto di greggio russo trasportato via mare, in risposta alle nuove sanzioni statunitensi contro i colossi energetici Rosneft e Lukoil. Una mossa che rischia di ridurre la domanda cinese di petrolio russo e di accentuare la frattura con Mosca, mentre gli Stati Uniti continuano a fare pressione su Pechino in tema di esportazioni tecnologiche e sicurezza economica.

In Malaysia i negoziatori tentano di appianare le divergenze

Nel frattempo, a Kuala Lumpur, i negoziatori delle due superpotenze si incontrano per cercare di ridurre le distanze prima del vertice. Il segretario al Tesoro americano Scott Bessent e il vicepremier cinese He Lifeng guideranno i colloqui, che si svolgono a margine del vertice dell’Asean e che, secondo il ministero del Commercio di Pechino, proseguiranno fino a lunedì. Ai lavori parteciperà anche il rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, Jamieson Greer.

I negoziati mirano a evitare un’ulteriore escalation della guerra dei dazi e a prorogare la tregua tariffaria in scadenza il 10 novembre. Prima della partenza, Bessent ha criticato duramente il nuovo sistema cinese di licenze per le terre rare, definendolo “inaccettabile e impraticabile”. Trump, che nei giorni scorsi aveva accennato alla possibilità di annullare il summit, ha invece scelto toni più concilianti, dicendosi fiducioso in “un accordo su tutto” e pronto ad affrontare anche il tema del fentanyl, accusando la Cina di non aver limitato l’esportazione di precursori chimici usati per produrre l’oppioide.

Usa e Cina, un confronto decisivo per la stabilità globale

Il confronto tra Trump e Xi si preannuncia come uno dei più delicati degli ultimi anni. Dietro le tensioni commerciali si cela una competizione strategica per la leadership tecnologica e industriale globale. Gli esperti ritengono che il vertice del 30 ottobre possa segnare un punto di svolta nella guerra commerciale Usa-Cina, iniziata nel 2018 e ancora lontana da una soluzione definitiva.

Sullo sfondo restano questioni irrisolte come i dazi reciproci, le restrizioni sull’export di semiconduttori, la sicurezza delle catene di approvvigionamento e il riequilibrio della bilancia commerciale. Mentre Pechino cerca di proteggere i propri interessi industriali, Washington punta a difendere la competitività americana e a limitare la dipendenza da componenti cinesi.

Il summit di Gyeongju potrebbe quindi rappresentare non solo un tentativo di distensione, ma anche un banco di prova per capire fin dove le due potenze sono disposte a spingersi per evitare un nuovo fronte di tensione globale.