Tabaccaio si spara per i debiti. Tragedia a Bologna. Il prezzo di crisi e burocrazia. L’uomo aveva comprato un locale per espandere l’attività. Ma i permessi non arrivavano mai

Ancora un piccolo imprenditore ucciso dalla crisi. E dalla burocrazia. Questa volta è un tabaccaio di 50 anni, che si è tolto la vita a Bologna, travolto dalle difficoltà economiche. L’uomo, Pierluigi Landi, titolare della tabaccheria delle Moline, nel centro della capoluogo emiliano, si è sparato con la sua pistola proprio dentro l’attività. Le cose andavano male da tempo, ma nessuno immaginava un tale gesto. A partire dalla moglie che ha trovato il cadavere. Landi era tra l’altro il presidente della Federazione Tabaccai sotto le Due Torri. Nonostante questo ruolo, non era riuscito però a farsi dare i permessi per aprire un piccolo ristorante accanto alla tabaccheria. Per acquistare il locale si era però molto indebitato e il ritardo nelle concessioni ha fatto precipitare la sua già traballante situazione finanziaria. Si è trattato di un gesto tragico ma meditato. Landi ha lasciato infatti una lettera per i figli, con la richiesta di farla leggere solo quando saranno grandi, e poi una decina di altre lettere nel suo computer, nelle quali si scusa con i familiari e la moglie.

PROBLEMI CHE TOLGONO IL SONNO
Il peso dei debiti era diventato insostenibile per il tabaccaio e i problemi finanziari non lo lasciavano più dormire la notte. Una situazione che a molti può sembrare strana per una categoria considerata ricca a causa del consistente flusso di denaro che passa proprio da questo genere di attività. In realtà invece i tabaccai stanno attraversando un periodo ormai lunghissimo di crisi e un solo investimento sbagliato così non lascia scampo. Quello che è avvenuto a Landi dopo aver acquistato un anno e mezzo fa il nuovo locale, con l’intenzione di farne un ritrovo molto più importante, sulle orme di quello che un tempo avevano i genitori. Impossibile prevedere che quei permessi dati quasi per scontati non sarebbero mai arrivati. Arrivavano invece le rate da pagare e parallelamente il giro d’affari scendeva, in linea con quello che accade per tutti i tabaccai.