Talmente minimo che neppure c’è. Con Orlando è sparito il salario. Il ministro copia la legge Catalfo, ma fa sparire la soglia oraria

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, copia la legge Catalfo sul salario minimo, ma fa sparire la soglia oraria.

Talmente minimo che neppure c’è. Con Orlando è sparito il salario. Il ministro copia la legge Catalfo, ma fa sparire la soglia oraria

Non si arresta la battaglia del M5S per l’introduzione di una legge che introduca un salario minimo. Una bandiera che i pentastellati non intendono ammainare archiviato anche questo Primo maggio. Ieri lo stesso leader del M5S, Giuseppe Conte, ha deciso di portare la sua solidarietà alla manifestazione degli addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, in piazza per protestare contro lo stop delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015.

Salario minimo, Orlando copia la legge Catalfo, ma fa sparire la soglia oraria

“Questa trattativa va avanti ormai da troppo tempo, va trovata una soluzione che dia stabilità e sicurezza lavorativa a un comparto che occupa circa 100mila persone. Prima di tutto dobbiamo aumentare i salari di questi lavoratori, che sono fra i più bassi di tutti (4-5 euro l’ora). Il M5S – ha ricordato Conte – si batte senza sosta per l’introduzione di una legge per il salario minimo. La dignità del lavoro non può essere merce di scambio”.

E il leader M5S non esclude neanche la possibilità di incatenarsi davanti al Parlamento ai fini dell’approvazione della legge: “Non costringetemi”, dice. “Non è possibile che nel nostro Paese ci siano così tanti contratti collettivi scaduti, con 6,8 milioni di lavoratori che attendono il rinnovo oltre che un salario dignitoso, e circa 5 milioni che una paga dignitosa non ce l’hanno proprio e pur lavorando sono poveri”, dichiara la pentastellata ed ex ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Il cui disegno di legge sul salario minimo giace in Parlamento oramai da tempo. Il punto è che negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare di salario minimo. A sollevare il dibattito la proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando fatta alle parti sociali e che non avrebbe riscontrato ostilità da parte dei sindacati. Il ministro Pd ha cioè proposto di usare come parametro il trattamento economico contenuto nei contratti maggiormente rappresentativi dei diversi settori. In realtà la proposta non è affatto nuova.

Orlando in realtà non ha fatto altro che copiare il ddl Catalfo, depennando, però, la parte che introduce la soglia minima oraria di 9 euro lordi introdotta dal ddl M5S. “È tutto già contenuto nella proposta che il M5S porta avanti da ormai due lustri” spiega il deputato 5S Davide Tripiedi a La Notizia: “Basta infatti leggere il testo a firma Catalfo per appurare come, al fine di aggredire il fenomeno dei cosiddetti ‘contratti pirata’ e rafforzare la contrattazione stessa, proponiamo di individuare per ogni settore il contratto ‘leader’, cioè quello sottoscritto dalle associazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative”.

“A ciò – aggiunge Tripiedi – associamo un’ulteriore disposizione: una soglia ‘di dignità’ che scatta laddove il minimo salariale di un contratto è troppo basso. Esistono infatti alcuni accordi che, malgrado siano firmati dalle parti sociali più rappresentative, contengono retribuzioni che non permettono al lavoratore di vivere una vita dignitosa come dice la Costituzione. Alcune forze politiche, fra cui il Pd, hanno presentato degli emendamenti per cancellare dal testo tale soglia. Se ora anche il ministro Orlando vuole intraprendere la nostra stessa direzione allora inviti i componenti del suo partito a votare il ddl Catalfo”.

Orlando non introducendo la soglia di dignità – 9 euro per il M5S – si rifà sostanzialmente al ddl del suo collega di partito Tommaso Nannicini che non fissa alcuna soglia minima di retribuzione e delega la questione a una commissione istituita presso il Cnel. Cioè il salario minimo nelle proposte dei dem è talmente minimo che non si vede.