La lezione dei dazi statunitensi, evidentemente, non è servita. E così l’Ue replica le decisioni di Donald Trump per provare a spingere la propria economia penalizzando quella dei Paesi extra-europei. E penalizzando, soprattutto, i consumatori. Perché il dazio di 3 euro sui piccoli pacchi provenienti dai Paesi extra-Ue lo pagheranno proprio i cittadini europei. L’Ecofin ha confermato l’accordo sul costo aggiuntivo di 3 euro per i piccoli pacchi con valore inferiore ai 150 euro: un dazio che scatterà dall’1 luglio 2026. Una stangata sulle piccole spedizioni dell’e-commerce che finora erano esentate dai dazi doganali.
Il prelievo di 3 euro riguarda tutte le merci dei venditori registrati al sistema Import One-Stop Shop, che copre il 93% dei flussi del commercio elettronico verso l’Ue. E, viene spiegato, il prelievo di tre euro non riguarda la spedizione complessiva ma ogni singolo prodotto inviato. Bruxelles spiega la misura sostenendo che serve a fronteggiare la minaccia della concorrenza sleale, parlando anche di rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori, del timori di frodi e delle preoccupazioni ambientali.
La realtà è che si vuole colpire le piattaforme, soprattutto quelle cinesi come Shein e Temu, che vendono a prezzi molto bassi mettendo in difficoltà i commercianti europei. La misura resterà in vigore fino all’applicazione dell’accordo permanente in tema di esenzione dei dazi per i beni sotto i 150 euro. Bruxelles prova a sostenere che non sia un intervento in chiave anti-cinese, anche se qualche ministro ha già ammesso che l’obiettivo è proprio quello. È evidente, comunque, che la verità è un’altra, perché nel 2024 ben il 91% delle spedizioni e-commerce sotto i 150 euro è arrivata proprio dalla Cina.
Dazi sui piccoli pacchi cinesi, l’Ue introduce un prelievo da 3 euro
A pagare, però, saranno le famiglie. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, si tratta di una “decisione contro i consumatori che determinerà un rincaro dei pacchi come minimo del 2% per quelli che costano 150 euro, ma che inciderà in misura sempre maggiore più il prezzo del pacco sarà basso”. “Una decisione ancor più vergognosa, dato che viene spacciata come presa per la salute e la sicurezza dei consumatori”, sottolinea Dona spiegando che in caso di pacco pericoloso il suo ingresso in Ue dovrebbe essere vietato, non fatto pagare di più. Il Codacons ipotizza una stangata da 13,8 miliardi di euro all’anno per i consumatori europei, considerando che “qualsiasi tassazione su tali spedizioni sarà scaricata sugli acquirenti finali”. In Italia, in realtà, il governo ha introdotto già da gennaio una tassa da 2 euro per questi pacchi.