Telecom, è festa per gli speculatori

di Carola Olmi

Sciolto il mistero. Il fondo americano BlackRock, compresa la quota del convertendo Telecom sottoscritta a inizio novembre, detiene il 9,97% di Telecom Italia. Dopo la girandola di indiscrezioni, la Consob è riuscita a farsi dire quanto pesa realmente l’azionista. Un dato non indifferente in vista dell’assemblea della società telefonica, soprattutto dopo che a sorpresa gli stessi americani, il 10 dicembre scorso, avevano comunicato alla Sec (l’autorità di controllo sui mercati Usa) di possedere alla data del 29 novembre 2013 una quota pari al 10,14%. “La rettifica di detta comunicazione”, ha spiegato ieri Blackrock, “riporta la corretta percentuale della partecipazione in Telecom, pari al 9,97%, inferiore pertanto alla soglia del 10%, il cui raggiungimento impone la comunicazione alla Sec”.

Equivoco?
“In conformità alle indicazioni della Sec, nella comunicazione del 10 dicembre 2013, BlackRock era tenuta ed ha effettivamente incluso nel calcolo della partecipazione detenuta, anche le azioni acquisibili per effetto della conversione delle obbligazioni convertibili Telecom”. Così la spiegazione del fondo. Ma solo oggi lo scenario su Telecom, in vista dell’assemblea del 20 dicembre, potrebbe essere più chiaro. Dopo Findim, anche Telco dovrà svelare, su richiesta Consob, i nomi dei possibili ulteriori candidati che la holding azionista di Telecom potrebbe proporre nel corso della riunione di venerdì, nel caso in cui i soci dovessero dire sì alla revoca del cda e il numero di candidati indicati nelle liste non fossero sufficienti alla nomina di tutti i componenti del board. Assogestioni ha infatti proposto sette nomi, Telco, holding di riferimento di Telecom con il 22,4%, tre, scesi poi a due dopo le dimissioni di Julio Linares (Telefonica). Marco Fossati, azionista di Telecom con il 5%, ha già fatto sapere che in caso di sfiducia all’attuale cda proporrà di mantenere il numero dei consiglieri a 15, proponendo 5 candidati: Vito Gamberale, tra cui il patron di F2i, Alessandro Castellano, ad di Sace, Girolamo di Genova, ex manager Telecom Italia, Franco Lombardi, presidente di Asati, l’Associazione dei piccoli azionisti Telecom, e l’avvocato Daniela Mainini. La richiesta della Commissione è funzionale a evitare uno svantaggio competitivo dei fondi in assemblea. Sempre oggi, in serata, dovrebbe essere più chiara anche l’affluenza dei fondi: il termine tecnico per le banche per trasmettere il deposito delle azioni scade infatti tre giorni prima dell’assise. Al momento indiscrezioni parlano di un deposito azioni pari al 48-50% del capitale, ma per legge sono valide ed efficaci per la legittimazione all’intervento e al voto in assemblea tutte le comunicazioni pervenute all’emittente entro l’inizio dei lavori assembleari. Blackrock, il maggiore azionista di Telecom dopo Telco, ha comunicato di aver depositato azioni pari al 5,93% del capitale, partecipazione che inclusa la quota del bond convertendo sottoscritta a inizio novembre sale appunto al 9,97%. L’incertezza sull’esito dell’assemblea ha spinto ieri il titolo Telecom in Borsa, portandolo a guadagnare il 5%, proprio grazie alla speculazione innescata dagli acquisti di Blackrock.

Consumatori infuriati
”Dopo l’affaire Fondiaria-Unipol e altre numerose lacune nella tutela preventiva del mercato e dei diritti dei risparmiatori, la vicenda delle quote di BlackRock nell’azionariato di Telecom, dimostra ancora una volta che la Consob del Presidente Vegas (con un minimo di dignità si dovrebbe dimettere) e di Gaetano Caputi, è inadeguata ad esercitare i diritti minimali degli investitori”. Così hanno spiegato in una nota Elio Lannutti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori. L’incapacità della Consob deriva dal fatto che la Commissione si è “fatta sfuggire che la parte di partecipazione eccedente il 10% acquistata da Blackrock poteva essere collegata al convertendo Telecom, sul quale la stessa Commissione ha informato di aver acceso l’ennesimo faro”.