Terremoto dimenticato. I 33 milioni raccolti con l’sms solidale sono ancora fermi. Il Comitato che deve assegnare i soldi si è riunito una volta

Terremoto dimenticato. I 33 milioni raccolti con l'sms solidale sono ancora fermi. Il Comitato che deve assegnare i soldi si è riunito una volta

La presidenza del Consiglio, tramite la Protezione Civile guidata da Fabrizio Curcio, fu prontissima nell’attivare il messaggio solidale subito dopo la prima tragica scossa di terremoto che devastò, lo scorso agosto, l’Italia centrale. Come sappiamo altre ne sono seguite, ad ottobre, che hanno raso al suolo gioielli paesaggistici come Castelluccio di Norcia. L’impegno solidale degli italiani però è stato sin da subito notevole, considerando che tramite sms o, ancora, tramite bonifici bancari, sono stati raccolti oltre 30 milioni di euro. Ma, a distanza di quasi un anno dalla prima violenta scossa sismica, con migliaia di cittadini che vivono quotidianamente il dramma di una ricostruzione troppo spesso claudicante, la domanda è d’obbligo: come sono stati impiegati quei soldi, frutto – è bene ribadirlo – non di un finanziamento pubblico ma della solidarietà dei cittadini italiani?

Tutto tace – Ecco, sarebbe interessante rispondere. Peccato però non sia possibile, considerando che nemmeno si conoscono ancora i progetti candidati a ricevere parte delle donazioni. Colpa dei tempi complicati della burocrazia italiana e di una legge, forse, troppo macchinosa. Ma partiamo da un dato: a chiusura di campagna solidale, la Protezione Civile ha comunicato che sono stati raccolti 10,4 milioni di donazioni tramite bonifico e circa 22,9 milioni tramite sms all’ormai noto “45500” . Ergo: parliamo di circa 33 milioni di euro raccolti complessivamente per la ricostruzione.

La legge, però, parla chiaro sulle modalità di assegnazione dei fondi: le Regioni colpite presentano i progetti e il cosiddetto “Comitato dei garanti” valuta se e come destinare i soldi che, nel frattempo, vengono versati nella contabilità speciale del Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani. Anche qui la domanda è cruciale: cosa ha fatto finora il Comitato dei garanti? Poco o nulla. E non potrebbe essere altrimenti considerando che i membri sono stati nominati soltanto il 18 aprile. Nove mesi dopo la prima scossa di agosto. Tra i membri, ovviamente, personalità di spicco come Angelo Zaccagnini (ex magistrato di Cassazione, indicato dalla Regione Abruzzo), Marisa Abbondanzieri (ex deputata, indicata dalla Regione Marche), Wladimiro De Nunzio (ex presidente della Corte di Appello di Perugia, indicato dalla Regione Umbria) e Santi Giuffrè (ex prefetto designato dallo stesso Errani).

Lento pede – Qualcuno però ora potrebbe pensare che, visti i ritardi accumulati nella sola nomina dei membri, ci si sarà dato poi da fare per recuperare il tempo perduto e dare una risposta immediata alle esigenze post-sisma. I fatti raccontano una realtà un po’ diversa: ad oggi si conta soltanto una riunione del Comitato (quella formale, di insediamento), nel corso della quale “sono state presentate dalle Regioni colpite le prime proposte progettuali che dovranno essere vagliate dal Comitato del Garanti”. Le prime proposte. Con calma, certo. Dopotutto è passato solo un anno dal terremoto.

Tw: @CarmineGazzanni